22 Feb Cosa vedere a Recanati, il borgo di Leopardi e della poesia
Alla fine ce l’abbiamo fatta a visitare Recanati.
Dopo aver fantasticato nel tempo su itinerari e weekend lunghi dedicati alla scoperta della porzione più centrale delle Marche tra piccoli angoli di paradiso affacciati sul mare del Conero e borghi caratteristici, abbiamo colto l’occasione offerta da un sabato mattina qualsiasi di non lavoro per metterci in auto e percorrere quei 250 chilometri (e che saranno mai!) che separano Bologna dal paesino di Giacomo Leopardi. Così, senza alcun programma, senza conoscere gli orari, viva l’improvvisazione che di solito conduce alle scoperte più belle. Mi sono concessa qualche ricerca su cosa vedere a Recanati solo poco prima di partire, sia per alimentare la mia curiosità e sia soprattutto per non correre il rischio di percorrere 250 km e giungere fuori orario all’ingresso di una delle case più famose tra gli estimatori della letteratura.
E comunque sia, al di là di Recanati e delle orme di Giacomo, quel sabato qualsiasi mi ha dato un’ulteriore conferma del fatto che se non avessi ormai tanto della mia vita a Bologna, sulle Marche ci farei più di un pensierino. Piano piano, e man mano che ne visito un pezzo per volta, questa fetta del centro Italia sta cominciando a farmi sentire sempre più a casa.
Un giorno a Recanati cosa vedere
La piazzola del Sabato del Villaggio
Si diceva di Leopardi e della cittadina che gli diede i natali.
Visitare Recanati è un po’ come entrare in punta di piedi a casa sua, nel suo regno, prima ancora di accedere a quella che fu l’abitazione vera e propria della sua famiglia.
Se come me prima di partire farete qualche ricerca su cosa vedere a Recanati vi renderete conto anche voi di come la città e la maggior parte dei suoi punti di interesse ruotino attorno alla figura del poeta.
Ma non solo. Una delle cose che più vi emozioneranno mentre percorrerete le stradine e i vicoli in tipico stile marchigiano (e mi sa proprio delle regioni del centro Italia) sarà vederle tappezzate di poesia. Nel senso letterale del termine. Pezzi di poesia ovunque. Sui muri, sulle porte, sotto le finestre.
Recanati, tra le sue strade, compie un elogio senza fine del suo cittadino più celebre, riportando ovunque frammenti preziosi delle sue opere più belle. Fermatevi a leggerle e provate a vedere quanti cassetti della memoria risalenti ai tempi della scuola si aprono nella vostra mente.
Mantenere vivo il ricordo. Più vivo di così non credo sia possibile.
Luogo simbolo della memoria di Giacomo Leopardi è, neanche a dirlo, la Piazzola del Sabato del Villaggio. Esatto, proprio quella della “donzelletta che vien dalla campagna”.
Sulla piazza si affacciano alcuni dei luoghi principali della vita di Leopardi come la sua casa e la casa di Silvia (che in realtà si chiamava Teresa Fattorini). Inoltre, da lì parte la via Monte Tabor che conduce all’Infinito, precisamente a quel colle che “sempre caro mi fu” (caro a Leopardi sicuramente, ma in fondo anche a noi che lo abbiamo imparato a memoria da bambini, no?).
La casa di Giacomo Leopardi
La prima cosa che viene in mente quando ci si domanda cosa vedere a Recanati è proprio la casa in cui visse Giacomo Leopardi. L’abitazione è tuttora abitata dai discendenti, motivo per cui è possibile visitarne solo una parte (la biblioteca).
Le visite sono guidate e la biglietteria si trova proprio di fronte la casa: lì potrete acquistare sia il biglietto per visitare la casa di Leopardi e sia quello per visitare la casa di Silvia. Le visite, di solito, avvengono una dopo l’altra a distanza di pochi minuti.
La casa in cui visse Leopardi era una casa della cultura. Non solo perché nella biblioteca sono custoditi migliaia di volumi che abbracciano qualsiasi branca dello scibile umano, ma perché, a quanto spiegato dalla nostra guida, “cultura” era una delle imprescindibili parole d’ordine di Monaldo Leopardi, padre di Giacomo. Costui educava i figli a pane e sapere, e a suon di continui compiti, interrogazioni e prove di abilità intellettuale. Potete quindi immaginare da dove provenga lo sforzo sulle sudate carte. A Monaldo si deve l’immenso patrimonio su carta raccolto tra gli scaffali della biblioteca, patrimonio che lui desiderava aprire e condividere con amici e recanatesi.
La casa di Silvia
Dalla finestrella di una delle sale della biblioteca, lì dove teneva il suo tavolo di studio, Giacomo aveva la visuale completa di tutto ciò che accadeva nella Piazza del Sabato del Villaggio. E sopratutto, riconosceva distintamente la voce canterina di Teresa Fattorini (“Silvia” per tutti noi), che lavorava al telaio nell’edificio di fronte.
Come è facile immaginare, varcando la soglia di casa Fattorini si entra in tutt’altro mondo rispetto a quello di Giacomo Leopardi. Parliamo di una casa popolare, il papà di Teresa era il cocchiere della famiglia del poeta. La cosa interessante della visita è poter osservare gli oggetti disposti nelle tre stanze e ricostruire, almeno in parte, usi e costumi dell’epoca.
Infine, un’ultima cosa. Non vorrei distruggere un mito, ma pare che la storia d’amore tra Giacomo e Teresa che ai tempi della scuola ci avevano lasciato credere non sia mai stata documentata. Cioè, non sta scritto da nessuna parte che quei due si amassero. Con molta probabilità, a unirli era una semplice amicizia, questo sì. Ma sulla storia romantica che per anni abbiamo coltivato a suon di “Silvia rimembri ancora”, ahimè, rimarrà per sempre il punto interrogativo.
Il parco del colle dell’Infinito
Oltre che per ripercorrere i passi che Giacomo Leopardi era solito compiere quando lasciava momentaneamente l’atmosfera secondo me un po’ opprimente di casa sua e andava in cerca di quiete e ispirazione, consiglio anche a voi di passeggiare lungo il Parco del Colle dell’Infinito per godere della quiete e del silenzio nel quale è immerso. E perché i paesaggi marchigiani, quando baciati dal sole, diventano ancora più speciali. E come se non bastasse, dal parco dedicato al colle più famoso della letteratura italiana avrete un panorama privilegiato sul piccolo centro storico di Recanati, che vedrete sorgere in tutte la sue forme e le sue sfumature proprio davanti a voi.
Piazza Giacomo Leopardi
Per continuare a scoprire cosa vedere a Recanati, ritornate indietro e giungete fino al cuore del centro storico: Piazza Giacomo Leopardi è la piazza principale della città. Quella dominata dalla statua di Giacomo Leopardi, in posizione più che centrale e privilegiata. Ma anche quella dove la vita si muove persino durante un sonnacchioso sabato invernale, a differenza di altre zone dove non incontri anima viva. E invece, man mano che ci si avvicina alla piazza, dove oltre alla statua di Leopardi ammirerete anche i bei palazzi comunali, la Torre Civica e alcuni Caffè eleganti, tornano le voci, i negozi aperti, il passeggio di turisti, curiosi e gente del posto.
Chissà, forse se la scrivesse oggi, Giacomo dedicherebbe il Sabato del Villaggio proprio a questa piazza.
Recanati, cosa vedere: il Museo Civico Beniamino Gigli
Ecco un altro luogo attraverso il quale Recanati celebra uno dei suoi figli più illustri.
Il Teatro Persiani ospita nella Sala dei Trenta la collezione del Museo Civico Beniamino Gigli, dedicato al celebre tenore famoso in tutto il mondo e originario della cittadina marchigiana.
La collezione del museo è frutto delle donazioni ricevute da parte della famiglia Gigli, in particolare della figlia Rina. Il visitatore potrà ammirare i costumi di scena utilizzati dal tenore, ma anche altri oggetti, cimeli e fotografie, grazie ai quali potrà ripercorrere i suoi quarant’anni di carriera.
Tra le altre cose, vi è anche la ricostruzione del suo camerino di scena.
Museo Civico Villa Colloredo Mels
Poco oltre la piazza municipale, incontriamo la magnificenza di un’altra tra le più importanti cose da vedere a Recanati.
Villa Colloredo Mels è una splendida dimora storica appartenuta nel Settecento ai Colloredo Mels, una famiglia di ricchi proprietari terrieri originari del Nord-Est. Le sale interne della villa sono riccamente decorate con affreschi della stessa epoca dei padroni di casa.
Villa Colloredo Mels ospita oggi il Museo Civico. La sezione dedicata a Leopardi presenta una collezione corposa di documenti, libri e ritratti ma, soprattutto, la maschera funeraria del poeta e i materiali preparatori delle sue opere.
La seconda parte del museo è dedicata alla Pinacoteca, che a sua volta si divide in una sezione medievale e in una rinascimentale. Tra le opere di quest’ultima spiccano i capolavori di Lorenzo Lotto, grande esponente dei Rinascimento Italiano.
Vi è poi una sezione dedicata allo studio delle comunità preistoriche che vivevano nel territorio di Recanati prima dell’età del ferro, una sezione storica e una moderna, dedicata a Rodolfo Ceccaroni, artista che amava ritrarre le Marche in tutto il loro splendore.
Museo dell’Emigrazione Marchigiana
I consigli su cosa vedere a Recanati proseguono con un’esposizione moderna e interattiva che ci riporta indietro nel tempo di almeno un paio di secoli. Il Museo dell’Emigrazione Marchigiana, aperto solo di recente nei locali di Villa Colloredo Mels, racconta la storia dei circa 700.000 marchigiani che vollero ribellarsi alla condizione di povertà in cui versava la regione e che, dalla fine dell’Ottocento, partirono per terre lontane in cerca di fortuna. Vedrete immagini, documenti, schede di viaggio, biglietti. Un percorso di visita emotivo, prima ancora che cronologico, il cui obiettivo è non solo quello di informare ma soprattutto quello di far riflettere, proponendo anche un confronto tra l’emigrazione del passato e quella odierna.
La mostra, oltre a essere coinvolgente ed emozionante, come dicevo è anche interattiva e si sviluppa lungo alcune postazioni multimediali, adatte a essere fruite da un pubblico eterogeneo di tutte le età.
Cosa vedere a Recanati e dintorni
Il santuario della Madonna di Loreto
Da Recanati a Loreto è un attimo. O meglio: meno di dieci chilometri e poco più di dieci minuti. A quel punto vale la pena di andare a osservare con i propri occhi uno dei santuari più rinomati d’Italia, quello della Madonna di Loreto. Il complesso effettivamente merita; non parliamo di una chiesa qualsiasi ma di un’opera immensa, che si annuncia grandiosa già all’esterno e la cui bellezza si prolunga fino alla piazza porticata antistante l’ingresso.
Il centro di Loreto in sé è grazioso, anche se votato quasi esclusivamente alle esigenze dei pellegrini e del turismo religioso. Non mancano gli scorci belli, come quelli che si aprono sulla campagna marchigiana (che all’ora del tramonto diventa una carezza per gli occhi) o come alcune strade un po’ più defilate e dove i segni del tempo sono più evidenti e nondimeno affascinanti.
Dove si trova Recanati
Recanati e il suo piccolo mondo fatto di poesia si trovano al centro delle Marche, nella provincia di Macerata (che mi riprometto di conoscere meglio).
Recanati dista circa 30 km da Ancona, 25 km da Numana e le altre località della riviera del Conero e circa 20 km da Macerata. Le distanze sono così minime che mi convinco sempre più del fatto che valga la pena progettare un itinerario che includa tutte queste località, come vorrei fare da tempo.
In treno si arriva a Porto Recanati (con i collegamenti da Ancona), che si trova a circa 12 km da Recanati. Io sono arrivata direttamente a Recanati in auto percorrendo l’autostrada A14 da Bologna (uscita Loreto/Porto Recanati).
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Katja
Posted at 18:35h, 27 DicembreRecanati è uno di quei luoghi dove ritorno spesso. Come non innamorarsene? E quest’anno si festeggiano i 200 anni dalla pubblicazione della poesia L’Infinito.