14 Set In vacanza con gli amici
Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di trovare un gruppo di persone fantastiche (che poi è uno dei pochi motivi per cui ringrazio di aver vissuto a Milano) che, nell’arco di pochissimo tempo, sono diventate la mia famiglia qui al Nord.
Uniti dalla passione per la Germania abbiamo presto cominciato a trascorrere insieme un po’ di tempo, prima per le birrette post lezioni di tedesco (iscrivermi a quel corso credo sia stata la cosa più furba di tutto il mio percorso lombardo), poi per interi weekend e, infine, per qualunque occasione buona. E con il passare dei mesi abbiamo condiviso feste, risate, confidenze e grandi rivelazioni, discorsi, delusioni e incazzature, scherzi.
Mi reputo molto fortunata ad aver incontrato nel mio cammino persone così disposte a entrare le une nelle vite delle altre a 28 anni e per giunta in una città ostica come Milano. Come ho già avuto modo di spiegare qui sul blog, Milano non si presta particolarmente ai rapporti sociali se non ci sei nato e cresciuto. Noi siamo stati (e siamo tutt’ora, nonostante le distanza) l’eccezione che mi ha sorpreso dopo alcuni anni di solitudine e noia.
Nonostante la nostra amicizia sia nata in età adulta, in loro ho trovato persone che mi hanno fatto ridere, con le quali ho toccato qualsiasi argomento di conversazione, che hanno rispettato i miei silenzi quando non avevo voglia di dare spiegazioni, che hanno saputo consigliarmi quando ero in preda al panico, che mi hanno ascoltata sia quando ero in vena di cavolate e sia quando ero in vena di sfoghi esplosivi. E a vicenda ci siamo resi partecipi di ogni piccola e grande sfida quotidiana. Tutto come se fossimo cresciuti insieme.
E, di continuo, amiamo ricordarci delle battute, degli scherzi e delle cazzate dette e fatte in questi anni. I viaggi, ovviamente, sono tra i ricordi migliori.
Le vacanze con i miei amici sono sempre state divertenti. Dalla settimana a casa mia in Sicilia al weekend sotto la neve di Monaco fino ai tre giorni spaparanzati sulle spiagge più belle della penisola Calcidica.
A proposito di questo, sono contenta che i miei amici siano partiti con me in quell’occasione. Non era previsto, all’inizio. Incazzata nera e bisognosa di relax, avevo prenotato quella vacanza senza interpellare nessuno. Poi sono bastate un paio di birre e il mio pc a disposizione per convincerli a comprare il biglietto aereo. E meno male, perché grazie a loro, durante quella vacanza ho ritrovato la mia voglia di ridere e stare bene, che nelle settimane precedenti sembrava avesse comprato un biglietto di sola andata per quel paese.
Il weekend dicembrino per Monaco è stato deciso in modo ancora più rapido. Un venerdì sera, sempre post lezione di tedesco, è stata la risposta alla domanda: “Avete impegni per il prossimo sabato?”.
Che poi, ogni volta, una delle cose più divertenti di questi viaggi è l’organizzazione: la scelta del biglietto aereo (non importa che si renda necessaria la sveglia alle 3 del mattino, purché costi poco), la prenotazione dell’hotel (che deve rappresentare il giusto equilibrio tra il lerciume e la distanza dal centro città, mi raccomando) e la scelta dell’itinerario (in 24 ore bisogna poter concentrare le visite a castelli, palazzi, musei, vie centrali, mercatini vari e poi la sera si va prima a bere, poi a bere e mangiare, poi di nuovo a bere e magari anche a fare movida). Anche la gestione delle spese durante la vacanza ha il suo perchè, quando non si sanno fare i calcoli. E anche l’arrivo negli ostelli è fantastico, quando si litiga per chi si aggiudicherà il letto singolo e chi invece dovrà accontentarsi di dividere il letto matrimoniale. E anche la mattina, quando ci si alza dal letto e si analizzano tutte le combinazioni possibili per capire chi ha russato più forte durante la notte. E si fa a gara per zittire le sveglie poste a distanza dai letti proprio per autocostringersi ad alzarsi per spegnerle. E poi, si discute per capire chi guida peggio e si scommette su chi si beccherà la multa per l’eccessiva velocità.
E si bevono fiumi di birra, ogni volta una diversa, e dobbiamo anche sbrigarci “perché a Monaco le sette birrerie più famose dobbiamo provarle tutte”.
E, insomma, le vacanze con i miei amici mi mancano un casino. Così come mi mancano loro, ora che non sono più tante le occasioni buone per vedersi. Però, è anche vero che quando un tuo amico ti chiama mentre è in vacanza dall’altra parte del mondo, solo per dirti che l’unico giorno che sarai a Milano sarà dei vostri, capisci che le distanze, alla fine, non fanno niente che tu non voglia. E che le cose non sono cambiate. E che i tempi dei viaggi, degli scherzi, delle risate insieme sono dietro l’angolo e torneranno sempre. Basta solo volerlo.
Vienna: l’eleganza fatta città | Alla fine di un viaggio
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