
28 Giu Gestire un travel blog: cinque cose che ho imparato
Non allarmarti, questo non sarà un post tecnico sulla gestione di un travel blog che ti costringerà a prendere tanti appunti ansiosi per migliorarti. La mia esperienza da blogger è ancora breve; ho decisamente più da imparare che da insegnare. E da imparare c’è proprio tanto. Come dico nel post scritto per SegnaleZero in cui condivido gli insegnamenti che ho tratto dal mio primo anno da blogger, lo studio e la formazione nel mondo dei social media e della comunicazione digitale non bastano mai.
Anche adesso mi preme condividere la mia esperienza in merito alla gestione di un travel blog e rispetto al post che ho scritto per SegnaleZero risulterò ancora meno tecnica e più astratta (o campata per aria, come si dice dalle mie parti).
Perché sono un’inguaribile sognatrice, chi mi segue ormai lo avrà capito.
Se oggi mi è venuto in mente di scrivere questo post è perché negli ultimi giorni stanno capitando diverse cose belle e, a dir la verità, inaspettate. Se dovessi aggiornare il mio stato d’animo su Facebook le emoticon direbbero che mi sento “piacevolmente sorpresa”.
Dato che le cose belle che stanno arrivando sono merito di questo travel blog violetto, che in fondo era nato un po’ per caso e un po’ per gioco, in questo post mi preme condividere cinque cose molto positive che ho imparato da quando ho cominciato a scriverci. Per motivarti, insomma. Per dimostrare, nel mio piccolo, che è giusto credere nelle cose che amiamo.
Travel blog: 5 insegnamenti
Insegui sempre le tue passioni
Indipendentemente da dove ti porteranno o da dove pensi che ti porteranno. E anche se non dovessero portarti da nessuna parte tu seguile e basta. Perché se sono le tue passioni vuol dire che ti fanno stare bene e questo è già sufficiente.
Se c’è la passione i risultati arrivano più facilmente, arrivano persino quando non ti sei neanche posto il problema di raggiungerli. Un travel blog nato per gioco può diventare un lavoro o contribuire a trovarne uno. Con questo non voglio dire che basta aprire un blog per diventare un guru, un influencer o un blogger di successo; diciamo però che se c’è la passione è un pochino più facile centrare gli obiettivi.
Ciò che appassiona non pesa
Passo più tempo davanti al computer adesso di quando avevo un impiego fisso in agenzia. Accendo il Mac persino nel weekend, cosa che un tempo evitavo come la peste.
Se ami quello che fai, però, non ti pesa passarci sopra tanto tempo. Ti stanca, quello sì, ma non ti altera l’umore ogni due per tre. Non ti pesa dover tirar fuori idee, trovare argomenti, leggere, scrivere e leggere ancora.
Scrivere risucchia le energie, lo so benissimo. Se dentro quello che scrivi sul tuo travel blog metti l’anima e al tempo stesso ti impegni per riuscire a trasmettere su carta il tuo pensiero in modo che risulti il più fedele possibile (e il meno banale possibile), una volta finito puoi arrivare a sentirti completamente svuotato. Ma vuoi mettere la soddisfazione che ti dà?
Di scrivere, per me, vale sempre la pena. E se voglio continuare a farlo bene, o quantomeno provare a dargli un senso, dovrò anche continuare a studiare, informarmi, aggiornarmi, seguire i travel blogger più esperti di me, seguire seminari e corsi online. È tutto molto faticoso e a tratti dispendioso, siamo d’accordo. Ma vuoi mettere il piacere di fare quello per il quale ci si sente più portati? Il piacere di assecondarsi? E non importa che lo si faccia per hobby o per lavoro.
Non smettere di viaggiare
Eh no, se hai in mente di curare il tuo travel blog ancora a lungo non puoi assolutamente smettere di viaggiare. E te lo dice una che non riesce sempre a permettersi di prendere un volo al mese.
E guarda che viaggiare non vuol dire per forza andarsene per tre settimane dall’altra parte del mondo oppure partire senza aver fatto il biglietto di ritorno. Viaggiare vuol dire anche andare alla scoperta del borgo medievale a 15 km da casa tua e che non ti sei mai filato di pezza. Oppure rincorrere le offerte di Ryanair e cogliere al volo l’occasione di un biglietto a 3 euro per quella piccola capitale che non è ancora stata invasa dal turismo di massa. O, ancora, esplorare quel quartiere della tua città dove stranamente non hai quasi mai messo piede.
Fare esperienze, guardarsi intorno, parlare con le persone, prendere appunti, scattare foto.
…E non smettere di sognare
Mi collego ai punti precedenti. Intendo “sognare” nel senso di non porre limiti alla provvidenza, non porsi dei limiti, non autotarparsi le ali e non ritenersi immediatamente arrivato.
Cerca di migliorarti sempre; sposta ogni volta un po’ più in là la stanghetta dei tuoi obiettivi. Non intendo obiettivi di guadagno (ti auguro anche quelli, ovviamente) ma obiettivi di crescita tua personale. Fissa sempre nuovi traguardi sulle cose da imparare, le esperienze da vivere, le cose da fare. Impara ad aggiungere un tassello in più ogni volta. Impara a non buttarti giù ma a pensare di potercela fare. Impara a pensare in grande, insomma.
Non temere il cambiamento
Lo so, cambiare spaventa sempre. Lasciare il certo per l’incerto, prediligere l’avventura al consueto. L’ignoto alla routine.
È vero anche che spesso la strada nuova si presenta lunga, un po’ tortuosa e, a prima vista, con più salite che discese. Un prezzo però giustificato, se pensiamo alla gran soddisfazione, la serenità e la felicità che ne deriveranno, no? Ci sono cose per le quali vale la pena rischiare, ognuno ha le sue. E anche se spesso facciamo finta di non sentirle e le mettiamo brutalmente a tacere sappiamo benissimo che sono lì.
Non ho appena finito di seguire un corso per diventare coach, motivatore o cose di questo tipo, se è questo quello che ti stai domandando. Volevo solo fare mente locale su un paio di cose che nell’ultimo anno mi sono balzate davanti agli occhi.
Perdonami se ho un tantino deviato dall’argomento travel blog.
Forse (anzi sicuro) ho scritto più per me che per chi mi legge. Tante cose di cui parlo nel post le ho capite ma non sempre riesco a metterle in pratica. Predico bene e razzolo male, insomma. Ma del resto, come dicevo all’inizio, le cose da imparare sono ancora tantissime. E di questo non posso che esserne contenta.
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LC
Posted at 17:37h, 28 GiugnoBeh, a questo punto .. buon viaggio ! ?
Alla fine di un viaggio
Posted at 17:41h, 28 GiugnoGrazie, grazie, grazie! 🙂
pikaciccio
Posted at 18:10h, 28 GiugnoSiamo completamente d’accordo con te …. mai smettere di sognare …. e di viaggiare …..e per noi di mangiare …
Alla fine di un viaggio
Posted at 20:27h, 28 Giugnoahahahah certo, anche quello conta! 🙂
Elisa_dirittoallameta
Posted at 18:25h, 28 GiugnoCondivido pienamente il tuo pensiero! Anch’io dopo quasi un anno di attività del blog non posso che fare un bilancio positivo: scrivere ha influito moltissimo sul modo in cui affronto i viaggi, sia mentre li vivo, che quando li “rielaboro” davanti allo schermo. E credo non ci sia niente di meglio che investire il proprio tempo in qualcosa che ci renda (persone e viaggiatori) migliori! ?
Alla fine di un viaggio
Posted at 20:27h, 28 GiugnoHai detto benissimo, Elisa: fare quello che ci rende persone e viaggiatori migliori! Mi piace molto 🙂
SognandoViaggi
Posted at 13:38h, 29 GiugnoCiao! Io ho poca esperienza nel mondo dei travel blog (ho creato il mio poco più di un anno fa per superare un momento un po’ difficile dal punto di vista della salute), ma la penso esattamente come te! Secondo me scrivere, raccontare, fotografare devono fare stare bene innanzitutto noi stessi, se investiamo parte del nostro tempo nelle nostre passioni saremo persone più felici e consapevoli! 🙂 Tra l’altro…il mio blog ho voluto chiamarlo Sognando Viaggi, non potevo che essere d’accordo a proposito di due dei tuoi consigli: “non smettere di viaggiare” e soprattutto “non smettere di sognare!! Un abbraccio! Serena
Alla fine di un viaggio
Posted at 16:44h, 29 GiugnoSono davvero contenta, Serena! 🙂 Ti faccio un immenso in bocca al lupo per tutto. A presto!
Gipsy
Posted at 18:45h, 29 GiugnoBrava! Credo che ogni travel blogger abbia imparato queste cose. Aggiungerei però una cosa alla tua lista: la piacevole sorpresa che nel mondo dei blogger/ travel blogger esistono ancora un buon numero di persone oneste e che non storcono il naso davanti a richieste di informazioni/aiuto. Non ci speravo ma ho trovato una bella community!
Alla fine di un viaggio
Posted at 12:45h, 30 GiugnoCiao bella, scusa ma mi sono accorta solo ora che c’erano dei commenti non letti… mi sa che ogni tanto wordpress dà i numeri. E’ vero, la community è stata una sorpresa anche per me. Ne ho parlato altre volte qui nei miei post e devo dire che è una delle cose più belle tra quelle legate alla gestione di un blog
Gipsy
Posted at 18:47h, 29 GiugnoTi è arrivato io mio commento? Non lo vedo!
Marika
Posted at 19:52h, 29 GiugnoPienamente d’accordo con te! Io ho aperto il mio blog per viaggiare, non solo fisicamente ma anche mentalmente, in un momento di crisi personale ne avevo proprio bisogno. Il risultato è la soddisfazione di aver raggiunto ciò che desidero e per primo la mia serenità.
Alla fine di un viaggio
Posted at 12:41h, 30 GiugnoQuesto è merito del potere terapeutico della scrittura che io sostengo da sempre 🙂
Celeste - *BeRightBack
Posted at 22:55h, 29 GiugnoCome non darti ragione? Concordo su ogni punto! Il mio di blog compie un anno proprio oggi, e molte delle cose che hai scritto le ritrovo anche sul mio post scritto per l’occasione. Smettere di sognare? MAI E POI MAI. Di viaggiare? Nemmeno a pensarci. Di scrivere? Fino ad un anno ed un giorno fa ti avrei detto “bo, vediamo”, adesso non sarei capace di smettere.
Tre borghi da vedere in Emilia-Romagna | Alla fine di un viaggio
Posted at 16:23h, 03 Luglio[…] resto, come vi dicevo un paio di post fa, viaggiare significa anche questo: dare un’occhiata a quello che abbiamo intorno, che spesso è meraviglioso anche se lo […]
Wonderlars
Posted at 00:33h, 24 LuglioFantastica guida ed ottimi consigli per chi si avvicina al mondo del travelblog. Complimenti!
Alla fine di un viaggio
Posted at 08:18h, 24 LuglioGrazie! 🙂 A presto
Bagdad Cafè
Posted at 22:23h, 11 AgostoHai argomentato bene il tema dei viaggi … Io ne ho appena creato uno e ciò che ho evidenziato nelle premesse è proprio il mio voler stare lontana dall’immagine del Travel blog che scrive di dettagli freddi, come i prezzi, i musei di vatteloapesca e dimentica la cosa fondamentale. Cosa ci lascia una nuova città ?
Alla fine di un viaggio
Posted at 01:29h, 12 AgostoEsatto, il diario di bordo contenente il semplice elenco delle azioni svolte durante il viaggio interessa poco anche a me. Preferisco guardare oltre ?
Ale e Kiki
Posted at 12:11h, 16 AprileConcordiamo su tutto! 👏🏻
Gestire un blog non significa solo scrivere una storia, ma la tua storia! Che è fatta di emozioni, crescita personale, continuo studio e miglioramento.
Curare un blog significa aprirsi agli altri, dare agli altri una parte di sé stessi, ed è bellissimo avere riscontri, opinioni e punti di vista diversi perché tutto contribuisce a farti crescere!
Poi la nostra esperienza, seppur ancora giovane, ci ha portato a conoscere tante persone fantastiche, altri blogger con i quali condividiamo una passione, uno stile di vita chiamiamolo così, che è continua sollecitazione e scoperta! 😉
Ciao Velia, un abbraccio!
Alla fine di un viaggio
Posted at 12:12h, 16 AprileBellissimo 🙂 Fa sempre piacere trovare dei blogger che la pensano uguale.
Grazie per condiviso il vostro pensiero! A presto, fanciulli!
Federica Malatesta
Posted at 18:38h, 07 AprileCi vogliono le tre P: Pazienza, Passione e Perseveranza! 😉
Alla fine di un viaggio
Posted at 17:45h, 08 AprileImpossibile darti torto 🙂