significato di sehnsucht

Sehnsucht

Sehnsucht“, ovvero, nel romanticismo tedesco, quel senso di struggimento derivante dal desiderio fortissimo di qualcosa o qualcuno che sembra impossibile da raggiungere.
Prima di scrivere questo post mi sono fermata un attimo per fare mente locale.
Appurato il fatto che la Germania mi manca un casino, specie ora che non ci vado da un po’, avevo comunque bisogno di un minuto di raccoglimento mentale per individuare esattamente il punto dolente cui si rivolge la mia Sehnsucht personale. O, se non vogliamo esagerare parlando di struggimenti e citando romanticismi vari, per capire a cosa si rivolge questo mio senso di nostalgia.

Dunque, a prima vista potrebbe sembrare legato a quel calderone di promesse che ormai risale a un bel po’ di tempo fa: la possibilità di una svolta, di misurarmi con ambienti nuovi, una lingua diversa e molto probabilmente abitudini diverse. E, soprattutto, l’opportunità di mettersi finalmente di nuovo in gioco. Detta così sembra perfetta; eppure si tratta della sfida che non ho mai accettato.

A pensarci bene, però, non credo sia solo questo.

Se oggi sono un’inguaribile nostalgica e ho sviluppato una Sehnsucht tutta mia credo sia perché, ogni volta che atterro in suolo tedesco, è come se mi ricongiungessi a qualcosa di familiare. E questo non vale solo per Berlino ma anche per le città viste solo una volta. È come se una parte di me, in un certo senso, tornasse a casa.

Eppure io in Germania non ci ho mai lavorato neanche come au pair, non ho mai affittato una casa, non ho mai svolto un tirocinio di 3 mesi e nemmeno frequentato un corso di lingua di due settimane. Non ci ho mai vissuto, in pratica. Quantomeno, non nel senso letterale del termine. Però in qualche modo l’ho vissuta. E questo evidentemente è bastato a creare un legame.

cosa vuol dire Sehnsucht

Sehnsucht in tedesco vuol dire nostalgia

Mi mancano tante cose: penso ai viaggi in metropolitana, durante i quali passavo il tempo a osservare la gente intorno a me. Viaggi veloci che terminavano in scenari urbani completamente differenti da quelli da cui ero partita. Mi manca quell’odore di kebab misto a ketchup e currywurst che ti insegue per strada. Mi manca quel modello di efficienza che il mio paese stenta a raggiungere e che lì, invece, sembra quasi banale e scontata. E mi mancano anche Dresda, Norimberga, i castelli della Baviera e tutti gli altri posti che non ho ancora visto.

E mi manca l’idea di potercela fare, in qualche modo, e di farcela da sola. Di possedere quelle strade pulite e quel traffico ordinato, di riformarmi lo stomaco con quel cibo calorico e di abituarmi a quell’ironia non sempre politically correct. Di scendere a patti con quella rigidità tipica di alcuni modi di pensare e di godermi l’atmosfera giovane e amichevole di alcuni posti di lavoro.

Sarà sempre frutto di questa mia Sehnsucht personale se da più di quattro anni impiego parte del mio tempo libero a studiare tedesco e a difenderlo tenacemente da chi ritiene che sia una lingua fredda e impenetrabile. Non che sia una passeggiata impararlo, eh… ma basta solo studiarlo. E a me piace farlo anche se, ancora adesso, quando leggo un testo o guardo un film in tedesco il più delle volte non ci capisco quasi nulla (benedetti Untertiteln). E questo, se a tratti mi scoraggia, più spesso mi spinge a insistere ponendomi in un constante e alquanto positivo atteggiamento di sfida.
Forse mi manca anche questo mettermi alla prova per cercar di tirar fuori almeno due parole sensate con il coraggioso intento di conversare (fosse anche solo per chiedere informazioni stradali).

O forse, semplicemente, la Germania mi manca perché mi è piaciuto tutto ciò che ho visto. Ed è stato facile immaginare di traslocare la mia vita lì nonostante non avessi quasi alcuna base solida di partenza.

 

Leggi anche

Sei bellissime città tedesche da visitare

Vivere a Berlino, l’esperienza di Giulia

Un giorno a Mainhattan: cosa vedere a Francoforte

 

Tags:
8 Comments
  • Silvia Demick
    Posted at 16:04h, 15 Ottobre Rispondi

    Io finalmente andrò a Berlino per la prima volta alla fine di questo mese e non vedo l’ora! Se hai dei consigli, li accetto ben volentieri 🙂
    Complimenti per la tenacia nello studio del tedesco: io ho provato a studiarlo anni fa all’università, ma poi purtroppo ho lasciato perdere. Si tratta di una lingua sicuramente complicata ma estremamente affascinante – continua così 🙂

    • Alla fine di un viaggio
      Posted at 13:41h, 16 Ottobre Rispondi

      Grazie mille, Silvia 🙂 Proverò a insistere… 😀 Quanti giorni ti fermerai a Berlino?

      • Silvia - The Food Traveler
        Posted at 18:26h, 16 Ottobre Rispondi

        Purtroppo solo quattro giorni!

        • Alla fine di un viaggio
          Posted at 20:44h, 16 Ottobre Rispondi

          Bene, dai, in quattro giorni riuscirai a vedere un bel po’ di cose (dipende anche dai tuoi ritmi, c’è chi ama prendersela con calma quando viaggia). Allora, visto che sarà la tua prima volta a Berlino, per cominciare ti consiglio innanzitutto il classico giro dei “must”: Alexanderplatz, Potsdamerplatz, Gendarmenmarkt, Checkpoint Charlie, il Berliner Dom, l’isola dei Musei, la porta di Brandeburgo, il memoriale dell’Olocausto. La cosa che amo di più è East Side Gallery, cioè il chilometro di muro decorato con i murales di artisti provenienti da tutto il mondo, una delle cose che mi ha emozionato di più in assoluto durante i miei viaggi (ne ho parlato anche qui sul blog un po’ di tempo fa). Per quanto riguarda i musei ce ne sono centinaia, hai l’imbarazzo della scelta. A me è piaciuto da morire il Museo della DDR, che si trova proprio accanto al Duomo. Molto interessante è anche il Museo Ebraico (ci sono stata anni fa ma ricordo che è parecchio grande, considera di starci dentro almeno un paio d’ore). Altra cosa imperdibile: Kreuzberg, quartiere da visitare sia di giorno (per ammirarne i colori e la quotidianità) e sia di sera (per i localini che ci sono). Altro quartiere bello da vedere la prima volta che si va a Berlino è Prenzlauerberg. Poi, personalmente, a me è piaciuto tanto anche Neukolln, multietnico e meno turistico (e forse anche per questo molto affascinante): se ti resta un po’ di tempo può valer la pena farci una passeggiata per scoprire una Berlino autentica al di fuori dai soliti giri. Altra chicca: i tour della Berlino sotterranea (il sito è http://berliner-unterwelten.de/visite-guidate.3.4.html). Partono dalla fermata Gesundbrunnen della metro U8. Li fanno in più lingue ma non mi ricordo se fossero previsti o meno in italiano (io lo avevo seguito in inglese). Poi ci sono i parchi: io conosco il Tiergarten che è in pieno centro ed è uno dei più famosi; però ce ne sono anche altri giganteschi (per farti un’idea: http://www.berlino.com/parchi-giardini-berlino/ La prossima volta che vado vorrei vedere quello di Britz e quello di Charlottenburg). Vale la pena anche la chiesa Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, che è rimasta in parte distrutta dopo la guerra. A parte queste tappe, che sono le più frequenti per i turisti, c’è da dire che Berlino è piena di monumenti, di luoghi abbandonati che poi sono diventati musei o sono stati riqualificati e trasformati in qualcos’altro, di strade che sono fantastiche da percorrere. Ce n’è davvero per tutti i gusti, è facile che ognuno trovi la sua Berlino 😉 Il mio consiglio è quindi quello di lasciarti ispirare dalle cose che ti circondano, di perderti lungo percorsi “tuoi”, di camminare tanto (i mezzi sono super efficienti ma vedrai che alla fine li userai poco, clima permettendo). Detto questo… goditela e vivitela al 100%! 🙂 Vedrai che l’atmosfera che si respira lì ti conquisterà! Magari quando torni mi fai sapere come è andata… Nel frattempo, se hai bisogno di altre info sono qui. A presto!!

  • Alla fine di un viaggio
    Posted at 20:45h, 16 Ottobre Rispondi

    oddio, non mi ero resa conto di aver scritto un commento così lungo!!! 😀

  • Silvia - The Food Traveler
    Posted at 13:40h, 17 Ottobre Rispondi

    Wow, grazie mille! Questa è una vera e propria guida 🙂
    Ho segnato tutto e credo che quattro giorni siano un buon punto di partenza per iniziare a conoscere la città.
    Il museo della DDR mi ispira tantissimo, infatti avevo già dato un’occhiata su internet. Grazie per avermi segnalato il quartiere di Prenzlauerberg: non ne avevo sentito parlare!
    Ti aggiorno al mio ritorno, nel frattempo bis bald 😉

  • Anche il gusto vuole la sua parte | Alla fine di un viaggio
    Posted at 17:41h, 10 Febbraio Rispondi

    […] Bratwurst e compagnia bella con contorno di Kartoffeln e Knödel che tanto amo quando vado in Germania. E non dico nulla sulle birre perché ci vorrebbe un post a […]

Post A Comment

Pin It on Pinterest

Share This