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Cosa vedere a Porto, bellezza decadente del Portogallo

Avrei centinaia di foto per mostrarvi cosa vedere a Porto. Così tante che ho rischiato di far esplodere la memoria della mia macchina fotografica che infatti, l’ultimo giorno, mi ha abbandonato.
Questa abbondanza di scatti non è tutto merito di Porto, ovviamente, ma anche delle altre tappe che ho compiuto durante il mio
viaggio nel Portogallo del nord in agosto. 

L’immagine di Porto che mi si è impressa nel cuore non ritrae tanto le chiese o i monumenti visti durante i giorni trascorsi a zonzo per la città. A me sono rimaste impresse le strade. Quelle prepotentemente in salita (che sono tante, forse più che a Lisbona) così come quelle panoramiche. Quelle vive, piene di gente che tira tardi con l’ultimo bicchiere di vino Porto fra le mani, e quelle nascoste, piccole e strette, dove i raggi del sole si fanno spazio a fatica.

Non credo che deciderò mai quale tra Porto e Lisbona mi sia piaciuta di più. A Porto è come se le tante caratteristiche che rendono Lisbona unica al mondo siano accentuate: la decadenza degli edifici, la pendenza delle strade, gli azulejos sulle pareti delle chiese. 

Durante il viaggio in Portogallo, al mattino partivamo alla scoperta delle altre cittadine nei dintorni e la sera ero felice di rientrare a Porto. Di riservare ancora dei momenti solo per lei, di avere ancora occasione di indagarne le innumerevoli sfumature. Di scoprire quanto a volte sia complesso tirare fuori l’intera essenza di una città nell’arco di un unico viaggio. 

È per questo che dico sempre che il Portogallo è un viaggio che ne vale mille: città come Porto, Lisbona, ma anche tutte le altre delle quali scriverò presto, ti insegnano che “bellezza” può voler dire tante cose; cose a volte distanti dai canoni classici entro i quali definiamo una città bella.

E poi, posti così ti lasciano andare via a malincuore. Ti insegnano la malinconia. Ti si insinuano sotto pelle e rimangono lì, in un angolo silenzioso dentro di te in attesa del tuo prossimo ritorno.

Non sarà facile ma nello spazio di questo post proverò a riassumere cosa vedere a Porto. Sappiate però che di cose da dire ce ne sono ancora tante. Ma come dicevo prima, poco importa: Porto e Lisbona mi si sono insinuate nel cuore, per cui prima o poi tornerò a prendermi anche tutto il resto.

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Rua da Santa Catarina 

Le mie indicazioni su cosa vedere a Porto partono da qui, da dove il mio viaggio ha avuto inizio e fine: Rua da Santa Catarina, che è stata la mia casa per 7 giorni. È il tipo di via che piace a chi ama scoprire le città a partire dalle sue strade: piena di negozi (con tanto di centro commerciale dall’ingresso color rosa shocking), posizione piuttosto centrale a poca distanza da diversi punti strategici (come il Mercado do Bolhao, attualmente in ristrutturazione), bar e locali che si fanno notare (specie all’ora della colazione) come lo storico Cafè Majestic. Ma per me la Rua da Santa Caterina è stata il primo incontro con gli azulejos di Porto: quelli che brillavano di un azzurro intenso dalle pareti della splendida Capela das Almas, a pochi passi dal mio appartamento.

La Ribeira e il Ponte Dom Luis I

La Praça da Ribeira è una delle immagini di Porto che mi trascino più volentieri nel cuore.
La Ribeira è il quartiere che si specchia nel Douro, il fiume di Porto, con i colori dei suoi palazzi vecchi, le piccole trattorie nascoste tra i vicoli, l’allegria dei bar nel lungofiume, le miriadi di panni stesi nei balconi. Ecco, credo di non aver mai visto una città così piena di panni stesi come Porto. Lo so che può sembrare bizzarra come riflessione; ma quando vedo i panni stesi al sole mi sento a casa, ovunque io sia.
La Ribeira è un quartiere che va scoperto con calma e a passi lenti, discesa dopo discesa, passo dopo passo, vicolo dopo vicolo. È una delle facce più decadenti di Porto, ma anche più irresistibili.
E poi, del quadro dipinto della Ribeira fa parte l’opera straordinaria della città, il Ponte Dom Luis I, che ho percorso in un senso e nell’altro, con ogni mezzo (ma sopratutto a piedi), a qualsiasi orario e su entrambi i livelli. Anche questo da percorrere piano, a passi lenti, per prendere a morsi il panorama delle due rive di Porto che si guardano, lo sviluppo della città verso le colline e le imbarcazioni colorate che percorrono il Douro. Se attraverserete il ponte camminando, il fiume lo vedrete proprio sotto i vostri piedi: una bellissima vertigine.

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Vila Nova de Gaia e le cantine del vino Porto

Una volta attraversato il Ponte Dom Luis I giungerete “sull’altra riva”, quella delle cantine del vino Porto. Porto ve la siete lasciata alle spalle, i vostri piedi ora poggiano sul suolo di Vila Nova de Gaia, un comune diverso.
A Vila Nova de Gaia lego il ricordo di un pomeriggio in solitaria inondato dal sole forte dell’agosto portoghese. Io e la mia corsa contro il tempo per beccare l’ultima visita alla cantina di Sandeman (ma mi sarebbe andato bene qualsiasi altro nome) con annessa degustazione di Porto. Prenotatele per tempo, le visite alle cantine. Non fate come ho fatto io, che ho ridotto la mia corsa affannata a uno sforzo inutile.
Sta di fatto, però, che il Porto non me lo sono fatto mancare: oltre alle cantine, sul lungofiume di Vila Nova de Gaia si susseguono uno dopo l’altro bar e piccoli locali dei quali, ovviamente, il dolce vino è il re assoluto. E le degustazioni di diverse varietà di Porto è possibile farle anche lì e a prezzi ottimi.
Uno dei miei ricordi preferiti del mio viaggio a Porto è proprio questo: io seduta con un bicchiere di bianco dolce in mano sotto un tramonto accecante, con gli occhi puntati sulla Ribeira, la riva opposta, e il fiume. 

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La Cattedrale del Sè

Splendida la Cattedrale del Sè, che guarda il centro città dalla sua posizione privilegiata su una piccola collina. Splendida così come la grande piazza antistante l’ingresso, con un balcone panoramico sulla Ribeira.
Al di là della bellezza della chiesa in sé, due sono le cose che restano particolarmente impresse dopo una visita alla Cattedrale: il chiostro e la terrazza superiore, con la lunga parete brillante di azulejos.

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La Igreja do Carmo

La chiese di Porto sono una più bella dell’altra. Andrebbero visitate tutte, come quelle dell’Andalusia.
Anche quella più piccola, apparentemente insignificante e in un quartiere di periferia, è in grado di riempirti gli occhi di meraviglia una volta varcato l’ingresso. Fuori, le chiese di Porto ti attirano con la grazia degli azulejos, all’interno ti ammaliano con la loro luce, con i decori e i dettagli preziosi dei quali sono piene in ogni angolo e, manco a dirlo, ancora con gli azulejos.
Tra i miei consigli su cosa vedere a Porto in merito a chiese e basiliche, la prima che mi viene in mente è la Igreja do Carmo. Per la cronaca: è quella dove tutti, compresa la sottoscritta, si fermano a fotografare la parete piena di azulejos che dà sulla strada laterale. Subito accanto, come fosse una sorellina minore, la bellissima Igreja dos Carmelitas Descalços. Entrambe affacciate sulla bellissima e vivace piazza dove ha sede anche l’Università, a pochi passi dalla Livraria Lello e dalla Torre dos Clerigos.

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Le altre chiese di Porto 

Altre due chiese bellissime sono la Igreja de Sant’Ildefonso e la Igreja Monumento de Sao Francisco, che si trova proprio accanto al Palacio da Bolsa.
La prima mi ha accolto tra le braccia di una piazza che rappresenta in pieno il “Porto-style”: grande, un po’ grigia e con alcuni edifici in rovina. Gli azulejos della chiesa spiccavano al centro come non mai. Sembravano quasi fuori contesto.
La chiesa di San Francesco, invece, alle spalle della Ribera e poco distante dal lungofiume, si gode molto di più la sua posizione, il suo splendore, e l’incredibile tesoro celato al suo interno.
Andrebbero citate tantissime altre chiese che ho visto solo di sfuggita (mi vengono in mente ad esempio la Igreja da Lapa e la Igreja da Trinidade). Ripeto: in quanto a bellezza degli edifici religiosi, Porto mi ha ricordato tantissimo l’Andalusia.

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Praça da Liberdade

Una delle espressioni più monumentali e seriose di Porto. Praça da Liberdade è un centro nevralgico importantissimo per la città: qui hanno sede le banche, le assicurazioni, il municipio e alcune statue monumento bellissime. Il tutto racchiuso in un viale di palazzi sontuosi, eleganti, in un’atmosfera da grande capitale europea che, probabilmente, a Porto avvertirete in pochi posti.
Ah, cosa fondamentale: in una piccola laterale che conduce alla piazza si trova anche il bar ristorante con il quale avevo stretto un rapporto di dipendenza, il mio porto sicuro per l’ora di cena (se andate avanti fino alla fine della lettura troverete il nome e l’indirizzo esatto del locale).

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La Torre dos Clerigos

Un pomeriggio di nuvole e sedici gradi. Dall’alto della Torre dos Clerigos ho ammirato Porto sotto una coltre di nebbia umida e in movimento. Le mie gambe temevano il numero degli scalini per arrivare in cima ma la salita è stata fatta in due tappe per permettere ai turisti in discesa di procedere.
Faceva freddo lassù. Ma ne è valsa la pena: uno dei modi migliori per cogliere l’essenza di una città, secondo me, è trovarsela ai propri piedi ammirandola dall’alto.

La stazione di Sao Bento

Vorrei che ogni mio binario partisse sempre da una stazione così. Sao Bento credo sia la stazione più bella in cui abbia mai messo piede finora. E per la sua particolarità merita di rientrare nei suggerimenti su cosa vedere a Porto ma, in generale, anche tra quelli su cosa vedere in Portogallo. Peccato che anche questa, come la Livraria Lello, fosse colma di gente. O forse sono io a sbagliare gli orari, quando vado in giro.
All’interno della stazione, le pareti lisce e azzurre di azulejos raccontano la storia di Porto e del Portogallo. All’esterno, ci si affaccia da un balcone in cui è possibile osservare uno dei punti più vissuti e movimentati di Porto: l’Avenida Henriques, il lungo viale che attraversa la città con i suoi ritmi veloci, e che conduce alla collina della Cattedrale del Sè e scende poi fino al Douro.

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Rua das Flores

Piccola e delicata, come il suo nome suggerisce. Credo di averla percorsa ogni santo giorno, più di sera che al mattino. Rua das Flores è la strada dove un tempo si lavoravano oro e gioielli e dove oggi invece si alternano gelaterie, ristoranti e lounge bar in cui abbandonarsi alle chiacchiere e alle mille sfumature dolci del Porto. Il tutto, all’ombra di edifici che raccontano quanto, in città, qualcosa stia cambiando: i palazzi dalle facciate spente, smembrate, decadenti si alternano a quelli dalle facciate fresche, brillanti, appena rinnovate. E rigorosamente pronti per essere venduti o affittati.

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La Casa della Musica di Porto

Preparate le fotocamere quando varcherete la soglia della Casa da Musica di Porto: state per entrare in un luogo molto instagrammabile. Non a caso, inaspettatamente la sua visita è stato uno dei momenti che ho amato di più della mia permanenza a Porto.
Qualsiasi lista di consigli su cosa vedere a Porto dovrebbe mettere sul podio la Casa da Musica. Non potrete visitarla in autonomia ma dovrete prendere parte a una delle tante visite guidate che si svolgono nell’arco della giornata in più lingue. Ed è meglio così: la nostra guida ha fatto centro riuscendo a farci appassionare alla storia e all’architettura di questo edificio straordinario. Ci ha condotto tra stanze dalle forme bizzarre e dai colori indimenticabili. Ci ha spiegato com’è nato il progetto e come è stata creata l’acustica della sala.
Da soli abbiamo potuto ammirare solo l’esterno della Casa da Musica che, forse, se siete appassionati delle vecchie serie di fantascienza, vi ricorderà qualcosa. 

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I giardini del Palazzo di Cristallo

Poco distanti dalla Casa da Musica si trova questa oasi verde piena di fiori colorati, alberi e panorami sul Douro. Una promessa di relax e pace per i piedi stanchi e i polmoni affaticati dai chilometri percorsi. Prendetevi un po’ di tempo per visitare con calma i giardini che si avvolgono attorno al Palazzo di Cristallo, non troverete tantissime aree verdi nel centro di Porto dove godere di un po’ di silenzio e quiete.

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Il quartiere Cedofeita 

Cercavo le botteghe degli artigiani, degli antiquari, le tracce degli artisti. Ho trovato i segni della vita vera, un quartiere variegato nelle sue sfumature. Tra Rua Miguel Bombarda, Rua da Torrinha e Rua do Breiner ci sono alcune gallerie d’arte, forse anche l’Accademia delle Belle Arti di Porto, alcune botteghe e persino alcuni murales. Ci sono, non quanti me ne aspettassi dopo aver letto i consigli di alcuni blogger su cosa vedere a Porto, ma ci sono.
Addentrandovi nel quartiere Cedofeita si ha più che altro modo di scovare un’altra faccia di Porto, decisamente meno turistica e più autentica. La Rua Cedofeita, piacevole da percorrere con i suoi edifici bassi e invecchiati, conduce nella Praça de Carlos Alberto, tappa inaspettata e colorata. Vi aspetta proprio alle spalle della chiesa del Carmo. 

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La Livraria Lello

Il nido in cui sembra sia stato concepito Harry Potter ci è costato una levataccia e circa 40 minuti di fila alle 9 del mattino. Ma sono contenta di aver avuto la pazienza di aspettare. Alla Livraria Lello, dopo decine di fotografie spulciate su Instagram, tenevo parecchio. Avrei solo voluto respirarla con più calma, e riempirmi gli occhi dei dettagli preziosi sulle pareti e della magnificenza della scalinata con un po’ più di silenzio e solitudine. Cosa abbastanza improbabile, dato che stiamo parlando di una delle tappe di Porto più frequentate dai turisti.
L’ingresso costa 5,00 euro e vi restituisce un voucher da spendere in libreria. Io ero così confusa che non sapevo quale libro scegliere e ho ceduto il mio.

Mi sarebbe piaciuto fermarmi là dentro più a lungo. E sentire quell’ambiente un po’ più mio (leggi: soltanto mio). E penso che sia un peccato che in un posto così i libri non si possano vivere con la calma e l’attenzione che meritano. O che non si possa tornare ogni qualvolta lo si desidera.

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Il borgo di Afurada

Porto è quella città che ti dà spesso l’impressione di riservarti momenti autentici, anche fuori dalle solite tratte che percorrono i turisti. Durante il mio viaggio nel Portogallo del nord questa sensazione l’ho percepita spesso.
Il borgo di Afurada, che si trova sull’altra riva del Douro e quindi poco distante da Vila Nova de Gaia, è uno di quei luoghi in cui ti sembra di poter essere l’unico straniero di passaggio. Forse perché ci sono arrivata all’ora di cena. Troppo tardi per vedere all’opera le signore che, ancora oggi, si recano al Lavatoio pubblico a lavare i panni, ma all’ora giusta per gustare un ottimo piatto di pesce in un ristorante che scoppiava di persone.

Ad Afurada tornerò ancora; per il lavatoio, sicuramente. Ma anche per vedere con la luce del giorno i colori degli usci e degli azulejos sulle pareti delle case dei pescatori che si susseguono, in fila una dietro l’altra, per le strade del paesino.

Il centro portoghese della Fotografia

Includo il centro portoghese della Fotografia tra le cose da vedere a Porto innanzitutto per la sua storia. Si trova infatti all’interno di un palazzo bellissimo, dove un tempo aveva sede il carcere della città. Bella e ariosa anche la piazza sulla quale il palazzo si apre.
Se avrete fortuna, oltre all’esposizione permanente (gli amanti delle vecchie macchine fotografiche si leccheranno i baffi) troverete anche delle mostre temporanee molto interessanti. Quella che aspettava me aveva per protagonista Frida Kahlo.

Il quartiere Foz do Douro

L’ultimo saluto a Porto l’ho dato da qui: dal quartiere più a est della città, lì dove si può respirare l’oceano Atlantico a pieni polmoni.
Foz do Douro, dove il fiume si getta nel mare. Dove vedrete passeggiare più locali che turisti. Tante famiglie, tante biciclette, tante palme sul lungomare.

E una camminata controvento verso un vecchio faro, a prendersi in faccia tutta l’umidità salata che si solleva dalle onde. Un quartiere che non tutti i viaggiatori conoscono; e se lo inserisco tra i miei suggerimenti su cosa vedere a Porto è proprio per questo motivo.
Da Foz do Douro, il lungomare si spinge avanti per chilometri di spiagge dorate fino alle rovine del Forte de Sao Francisco Xavier e, ancora oltre, fino a Matosinhos.
Quel giorno, in alto il sole era meraviglioso. Porto ha voluto salutarmi così, in grande. Con la sua luce accecante e l’odore forte del mare.

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Visitare Porto: piccola riflessione personale

Vorrei essere in grado di trasmettere in questo post almeno una piccola parte di tutto quello che Porto mi ha dato. Sarebbe il mio modo per ringraziarla dei giorni perfetti che abbiamo trascorso insieme.
Però voglio condividere con chi mi legge un’ultima doverosa riflessione. In fondo credo sia giusto che un blogger o chiunque decida di pubblicare un resoconto di viaggio racconti i luoghi a 360 gradi, così come le
sensazioni che gli sono passate per la testa visitandoli.

Ecco, a me girando per Porto è passato spesso per la testa questo: appare visibilmente più impoverita rispetto ad altre città portoghesi. All’inizio di questo post dicevo che a Porto le stesse caratteristiche di Lisbona risultano più accentuate, e questo vale anche per gli aspetti un po’ meno divertenti come, appunto, il disagio economico.
Porto è piena di gente che la notte dorme per strada avvolta in un sacco a pelo, di gente che chiede spiccioli ai passanti, piena di palazzi abbandonati alla polvere, all’incuria e al vuoto. Alla decadenza dei palazzi, in particolare, risponde la voracità delle agenzie immobiliari che ristrutturano per affittare o vendere a cifre esorbitanti. Porto sta cambiando velocemente, ma tutto questo cosa comporta?

Mentre camminavo per Rua das Flores mi è capitato sottomano il volantino di un’associazione di quartiere: denunciava il fatto che, negli ultimi tempi, i vecchi proprietari di negozi, ristoranti e appartamenti del centro vengono “fatti fuori” e relegati in altre zone per costruire, costruire e costruire nuovi locali, nuovi appartamenti e nuove cose belle. Per il turismo, soprattutto.
E allora ho pensato che, quasi sicuramente al 100%, anche l’appartamento in cui soggiornavo io era uno di quelli ricavato da una vecchia proprietà e ristrutturato per far vivere comodamente i turisti.
E insomma questo un po’ ferisce. Ferisce il pensiero di tutte quelle persone che non possono più essere padrone della loro città a causa del boom edilizio e di logiche (come quelle legate al turismo) che evidentemente non sono gestite come si deve. E mi dispiace, perché se c’è un posto che è stato in grado più di altri di trasmettermi autenticità e di darmi la sensazione fortissima di sentirmi serenamente a casa, ecco quel posto è il Portogallo.

Non sto dando al turismo tutta la colpa del malessere di paesi come il Portogallo, ci mancherebbe. Dico solo che ognuno di noi deve fare il suo, per quanto gli compete. A noi viaggiatori, ad esempio, spetta il compito di ragionare un po’ di più sul modo in cui organizziamo i nostri viaggi. E sull’impatto che un certo tipo di turismo rischia di avere su un’economia non troppo solida. Tutto qui.

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Dove mangiare a Porto: i miei suggerimenti

Se mi leggete sapete che nei miei post di solito non mi soffermo molto sui nomi dei locali che ho provato. Questa volta è un po’ diverso, anche in virtù della piccola riflessione che ho fatto a chiusura del paragrafo precedente.
Durante il mio viaggio nel Portogallo del Nord ho cercato di prediligere sempre le trattorie, i posti rustici e alla buona; non l’ho fatto per chi sa quale missione, sono sincera. L’ho fatto perché di solito, in posti del genere, si nascondono le cucine migliori. E non si spende tanto.
Quelli che sto per elencare sono posti che, secondo me, meritano di essere sostenuti; un domani potrebbero essere schiacciati dall’arrivo di qualche mega catena internazionale di ristoranti.

E allora dopo avervi mostrato cosa vedere a Porto, adesso vi lascio un paio di indirizzi per potervi rifocillare quando sarete lì.
Ho mangiato benissimo in tutti questi locali (e i prezzi sono ottimi quasi quanto il cibo):

Cafè Embaixador, in Rua Sampaio Bruno 5-11 (a pochi passi da Praça da Liberdade, è il bar quello dove ho cenato quasi tutte le sere).
Casa Porto à noite, Rua dos Mercadores 170 (quartiere Ribeira).
Tasquinha da Paula, R. dos Mercadores 163 (quartiere Ribeira).
Casa Rocha, Rua Senhora Luz, 424 (quartiere Foz do Douro).
Armazem di Peixe, Largo Padre Joaquim de Araújo 311, Vila Nova de Gaia (questo è un po’ più caro degli altri ma ne vale la pena, il pesce è spettacolare. Si trova nel borgo di Afurada).

La lista dei cibi più golosi che ho provato durante i miei viaggi a Lisbona e nel nord del Portogallo la trovate nel post dedicato ai piatti tipici portoghesi. Ma vi avverto: se siete a dieta è meglio che non lo leggiate!

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1Comment
  • Marilina Lopopolo
    Posted at 18:09h, 04 Aprile Rispondi

    Bellissimo il report del tuo viaggio. I dettagli, le indicazioni, il tour ma soprattutto perché anche solo attraverso le parole, e non solo le foto, hai saputo trasmettere il sapore, gli odori, la cultura, l’aria , le reali sensazioni di questa città. Credo perché tu come me non giri da turista ma da viaggiatrice e non tutti sanno la differenza. La differenza la sai quale è. È il modo in cui ti poni di fronte a ciò che vedi, tocchi, annusi, assapori. Brava!

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