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Cosa vedere a Istanbul in tre giorni

Non potevo permettere che la mia guida su cosa vedere a Istanbul restasse a ingiallire miseramente tra le pagine del blog. Non potevo lasciarla lì, tra i primissimi post scritti, quando il blog per me era ancora un passatempo e raccontare una città equivaleva ad assecondare un entusiasmo senza alcuna ombra di ragionamento. Anche perché qui si parla visitare Istanbul, ossia quello che credo sia il luogo più bello e incredibile che abbia visto finora nella mia vita. 

Una bellezza vera, autentica; una bellezza per davvero. Senza troppi preamboli e presentazioni. Qualcosa di stupefacente. Ecco, se mi chiedessero di associare un aggettivo a Istanbul con molta probabilità userei questo: la perla della Turchia è assolutamente stupefacente.

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La Moschea Blu 

Quello che sto per dire sarà capitato anche ad altri viaggiatori: quando ripenso ai miei tre giorni a Istanbul ricordo lo stupore cogliermi a ogni passo. Forse perché mi spingevo a Oriente per la prima volta, o perché entravo in una moschea per la prima volta. Stare con il naso all’insù per osservare le scritte e i decori sulle pareti della Moschea Blu e scoprire il profondo rispetto che la gente del posto ha quando varca la soglia di un luogo sacro è una delle emozioni più forti provate durante i miei viaggi.

La Moschea blu è una delle moschee più antiche di Istanbul. La sua costruzione fu voluta fortemente dal sultano Ahmed I come simbolo del potere ottomano, e la fece realizzare in pochissimi anni avvalendosi di risorse pubbliche. La Sultanahmet camii aprì le sue porte nel 1617. La storia della sua costruzione è stata raccontata per iscritto e si trova nella biblioteca del Palazzo del Topkapi.
L’aggettivo “blu” lo si deve alle migliaia di piccole piastrelle di ceramica che ne decorano le pareti.

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La Basilica di Santa Sofia

Stessa emozione all’interno della splendida Basilica di Santa Sofia, anche se la presenza dei turisti (un po’ più ingombrante rispetto a quella della Moschea Blu) ha inevitabilmente fatto cadere qualche velo del misticismo naturale di cui questi luoghi sacri godono.
Come per la Moschea Blu, anche per Ayasofya vale il discorso per cui, posti del genere, ti avvolgono come nessun altro luogo di culto. Che tu sia praticante o meno, non fa differenza. Io, ad esempio, non sono praticante e neanche credente. Eppure, visito moschee, chiese e sinagoghe soprattutto perché credo che il fascino e l’atmosfera di certi luoghi splendano a prescindere dalla funzione pratica che questi ricoprono.
A parte questo, credo che una delle cose più belle di questi due edifici sacri di Istanbul sia vederli dialogare insieme nella stessa piazza, uno di fronte all’altro, nei loro colori diversi ma straordinari in egual misura.

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La Basilica della Cisterna

L’avevo esclusa dal mio itinerario. “Ci sono troppe cose da vedere a Istanbul, dobbiamo fare una selezione”. Per fortuna, le cose sono andate diversamente. Di tempo a disposizione dopo aver visto la Moschea blu e la Basilica di Santa Sofia, nelle immediate vicinanze, ne avevo ancora a sufficienza. La fila all’ingresso della Basilica della Cisterna non era chilometrica. La giornata era luminosa e bellissima. Ho dato un’occhiata veloce agli appunti volanti sui quali avevo annotato cosa vedere a Istanbul se mi fosse avanzato tempo. E così, nella testa mi è balzato in mente che forse sarebbe stato il caso di dare ascolto a tutte le guide e i consigli di viaggio letti nei giorni precedenti e visitare anche lei. Famosa e misteriosa, quantomeno per me che leggendo le guide non avevo afferrato granché di cosa celasse al suo interno. La sorpresa infatti è stata notevole.
Non ho foto decenti che possano documentarlo; capirete, lì dentro (anzi lì sotto) è buio pesto. Ma fidatevi, non fate come me che ho rischiato una grossa perdita. Scoprirete una delle cose più straordinarie che si possano visitare a Istanbul.

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La Moschea di Solimano

La sua cupola immensa domina il profilo del Corno d’Oro. I suoi minareti svettano verso il cielo.
Forse è anche grazie alla sua posizione privilegiata e affacciata sull’estuario se la Moschea di Solimano, voluta appunto da Solimano il Magnifico e costruita verso la metà del Cinquecento, rappresenta uno degli edifici di culto più imponenti di Istanbul. La vedrete da diversi punti della città; la sua poesia contribuisce a delinearne le forme e, inevitabilmente, scolpisce il viso di Eminonu, il quartiere in cui è immersa.

Il discorso che vale per le altre moschee di Istanbul vale anche in questo caso: luoghi come questo sono capaci di sfiorare corde profonde, indipendentemente dal fatto che si creda o no e in cosa. Trovarsi lì è emozionante, non ve ne dimenticate quando traccerete il vostro itinerario su cosa vedere a Istanbul.

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Piazza Taksim

Per me è iniziato tutto da qui. L’arrivo a Istanbul (praticamente di notte), la scoperta del quartiere che mi ha ospitato, la fermata delle funicolare che mi ha condotto alla scoperta di luoghi e monumenti incredibili. Persino l’incontro con la Istanbul più occidentale inizia da questa piazza.

Piazza Taksim, della quale tutti abbiamo tristemente letto o osservato in TV le scene di rivolta sorte alcuni anni fa contro il presidente Erdogan, è uno dei nodi principali di Istanbul. Non solo per la congiunzione strategica tra diverse linee di trasporti, ma anche per l’economia e gli affari che le ruotano intorno. La vedrete circondata da hotel, ristoranti, palazzi delle istituzioni, negozi. In lei riconoscerete la parte della città intimamente europea, tutt’altro mondo rispetto alle zone che le sorgono ai piedi.

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Il Gran Bazar

Volete andare a Istanbul senza programmare una full immersion tra le centinaia di bancarelle e mini negozi che propongono oggetti per la casa, capi d’abbigliamento colorati, accessori di tutti i tipi, spezie e dolci sapori in perfetto stile turco? La risposta a questa domanda retorica è no, non potete. Per quanto l’idea di esplorare il Gran Bazar di Istanbul vi possa apparire il classico specchietto acchiappa turisti sappiate che farete meglio a includerlo tra i suggerimenti su cosa vedere a Istanbul e a cedere così al suo tintinnante richiamo. Io avrei voluto trascorrere più tempo là dentro, persa tra quei corridoi infiniti e quelle bancarelle scintillanti. 
Non progettate un percorso da seguire rigorosamente; il bazar è un immenso labirinto e voi finirete per deviare, cambiare strada e perdervi mille volte tra i negozi. I loro prodotti in bellissima mostra sono delle calamite e vi attireranno impunemente a sé. Vi dico solo che avrei voluto avere con me una valigia vuota da riempire appositamente al Gran Bazar.
Oltre alle merci che si vendono, è straordinaria anche la struttura del Bazar in sé. Sì, vero, in quel labirinto incontrerete soprattutto turisti; ma ci sono anche i locali, non temete. Se volete scovarli, sbirciate tra i tavolini dei deliziosi bar che si alternano alle bancarelle, tra un corridoio e l’altro.

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Il Bazar delle Spezie

Immaginate un luogo in cui poter respirare a fondo i profumi di tutto il mondo (ma anche ascoltarne le voci e osservarne i volti). Come la Moschea di Solimano, anche il Bazar delle Spezie si trova in posizione privilegiata nel cuore di Eminonu, ma una volta al suo interno non starete tanto a guardarvi intorno. Terrete gli occhi puntati sulle prelibatezze offerte dai negozi, vorrete fare il pieno del mix di sapori autentici che caratterizza questo luogo meraviglioso. Istanbul è un mix di tante cose, non poteva non esserlo anche nel gusto. 

Chiamarlo Bazar delle Spezie (o Bazar Egiziano) è quasi riduttivo: il mercato esplode di ogni ben di dio tra torroni, formaggi, frutta secca, salumi e, ovviamente, spezie profumate. Dopo esserci stati (e aver abbondantemente assaggiato) vedrete che vi sarà ancora più difficile separarvi da questa città.

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Il Ponte di Galata e il quartiere Karakoy

A Istanbul è poesia persino il contrasto che regna sovrano tra un quartiere e l’altro. 
Penso ad esempio all’area intorno al porto di Karakoy, con i suoi edifici fatiscenti che sembrano (o forse lo sono davvero) abbandonati al loro destino prima ancora che alla condanna del vento e della salsedine. Ma Istanbul è talmente bella che persino la decadenza le dona
Osservandone il profilo dal ponte di Galata risulta persino difficile credere che una tale meraviglia possa nascere dalla mano dell’uomo. Un susseguirsi di cupole e minareti che si alternano a colline, palazzi eleganti ed edifici ordinari.
Attraversate il ponte, curiosate tra le file di pescatori, ascoltate il grido dei gabbiani, prendetevi in piena faccia il sole del tramonto e il vento di Istanbul. Sarà uno dei momenti del vostro viaggio che più vi resterà nel cuore.

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Cosa fare a Istanbul: la crociera sul Bosforo

Prima parlavo delle sfumature dei tramonti e dell’onnipresenza dei gabbiani. E cosa fare a Istanbul se non una crociera per prendersi in viso il sapore del Bosforo e scoprire da un vaporetto come queste due anime della città (quella europea e quella asiatica) sono intimamente intrecciate? L’architettura non mente, da lontano emergono contrasti di una ricchezza stupefacente.

La traversata si imprimerà tra i vostri ricordi di viaggio più belli. Navigando al largo, la magnificenza di Istanbul non avrà quasi più segreti. Osservato dal mare e all’ora del tramonto, il suo profilo elegante è in grado di commuovere. Attraversando il canale del Bosforo, attraverserete il punto di congiunzione tra Europa e Asia, che, già soltanto a pensarci, è una gran figata. Tra le cose da fare a Istanbul questa è davvero imprescindibile, credetemi.

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Uskudar, la Istanbul asiatica

Difficile, anzi impossibile non percepire quanto a Istanbul è tutto poesia: il canto del muezzin che rimbalza da una moschea all’altra, il volo dei gabbiani, il blu acceso di un mare così vissuto e attraversato. 
Ad affascinare è persino il contrasto tra un quartiere come Uskudar, nel cuore della Istanbul più asiatica (e forse più autentica), e la personalità fortemente occidentale della Istiklal Caddesi, la via più europea di Istanbul che parte dalla centralissima Piazza Taksim.
Da Karakoy prendete il vaporetto per Uskudar. Sulla riva opposta del Mar di Marmara vi aspetterà un quartiere insolito, con il suo emporio a cielo aperto frequentato soprattutto dai suoi abitanti, le sue strade ancora poco attraversate dai turisti e i vicoli dove i bambini assaltano le auto degli sposi per racimolare spiccioli. È un qualcosa di diverso dal solito e non tutte le guide su cosa visitare a Istanbul ve lo consiglieranno. E forse proprio per questo vale la pena di arrivare fin qui.

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Istiklal Caddesi

Tutt’altra immagine rispetto e una passeggiata serale nella movida di Istiklal Caddesi, dove il velo in testa cede il passo a minigonne, tacchi e t-shirt di ispirazione americana e dove le vetrine dei negozi sembrano quelle di una qualunque capitale europea
Lasciate la via principale e addentratevi nei vicoli, sbirciate tra le vetrine delle botteghe e stampate gli occhi sui piccoli capolavori d’artigianato, alzate lo sguardo sui tanti murales e graffiti che popolano i muri. A un tratto vi imbatterete persino nella Torre di Galata, alta, immensa. Dal basso scorgerete le luci colorate che ne animano la cima.
Visitare Istanbul per scoprire la sua moltitudine significa anche questo: tuffarsi a capofitto almeno per una sera in quello che vi sembrerà il suo cuore meno caratteristico e pittoresco, per scoprire poi come anche questo aspetto contribuisca a farne una delle città più belle del mondo.
Uskudar e Istiklal Caddesi, due facce opposte della stessa meraviglia. Un contrasto irresistibile che non può che innamorare.

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Il Palazzo del Topkapi

Tra i consigli su cosa visitare a Istanbul tenete in mente anche il Palazzo del Topkapi e preparatevi a riempire i vostri occhi di un tesoro immenso (e non parlo solo del Tesoro propriamente detto e custodito all’interno). 
Il Palazzo del Topkapi è il regno enorme di ventisei sultani che si sono susseguiti nel tempo. È molto più di una reggia: al suo interno camminerete tra sale sontuose, harem, biblioteche, giardini, appartamenti reali. Se avrete fortuna potrete visitarlo ascoltando una guida che vi svelerà i segreti e la storia del palazzo in un italiano quasi perfetto e vi condurrà tra gli ambienti principali. Poi, dopo questa prima infarinatura, potrete proseguire la visita da soli. 
Considerate di impiegare così una mezza giornata.

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Il quartiere di Ortakoy

Inserisco il vivace quartiere di Ortakoy tra i luoghi di interesse di Istanbul per il mio ricordo di una bellissima serata. Ortakoy, che si presenta con l’immagine della sua Moschea a ridosso della riva, è un nodo di stradine e piccole piazze illuminate dalle insegne di tanti bar e locali.
Troverete di tutto, dal food truck che propone street food alle classiche birrerie fino ai ristoranti. Vi imbatterete in tanti giovani, tanta vita. 
Non tutti gli itinerari suggeriscono una visita al quartiere di Ortakoy. In effetti da quelle parti non si incontrano tantissimi turisti. La mia fortuna è stata quella di avere un amico che ha vissuto lì per diversi mesi. Se non avessi chiesto consiglio a lui prima di partire probabilmente non avrei annotato questo quartiere giovane tra i miei appunti su cosa vedere a Istanbul.

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Mangiare a Istanbul: ricordi culinari e solite malinconie

Nella mia guida su cosa vedere a Istanbul non posso non rievocare il cibo. Anche quello, in qualche modo, mi ha colpito: ad esempio, l’accostamento tra il pane (o la sfoglia) e i ripieni più golosi mi ha ricordato alcuni dei sapori che più amo della mia Sicilia. Così come la possibilità di fare spuntini a ogni angolo della strada e a qualunque ora del giorno e della notte. E, ancora, i pistacchi, i succhi di frutta, i dolci caramellati che emanano odori irresistibili dalle vetrine come dai carretti degli ambulanti. E a proposito di ricordi culinari:

  • bevete fiumi di succo al melograno, al mattino per colazione.
  • Assaggiate i dolci squisiti, specie quelli a base di miele e frutta secca (un esempio su tutti, i classici Baklava).
  • Se non siete vegetariani, provate tutti i piatti a base di kebab che potete. La carne (pollo, agnello, manzo) è sempre accompagnata da riso e ottime verdure, cambiano i condimenti e le cotture, ma c’è l’imbarazzo della scelta.
  • Innamoratevi del burek ripieno al formaggio. Io l’ho provato nella forma a torta, non a salsicciotto come mi era capitato a Belgrado, ma il sapore è comunque lo stesso: delicato e divino.
  • Se avvertite un languorino tra la visita a un monumento e l’altra, fermatevi a uno dei tanti carrettini degli ambulanti che incontrerete e acquistate un Simit: è un pane a forma di ciambella ricoperto da semini di sesamo. Vi ristorerà.

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Visitare Istanbul: ancora qualche riflessione

Istanbul vive sempre, non si stanca mai di vivere. 
Bisognerebbe starci settimane, in questo luogo assetato di Europa ma aggrappato all’Asia. Per capire come districarsi tra i vicoli nascosti dietro piazza Taksim, dove persino i tassisti si orientano a fatica. Per imparare a contrattare sull’acquisto di tappeti e lampade magiche. Per fermarsi ad ascoltare il canto del muezzin. Per osservare a lungo gli sguardi della gente e perdersi nell’eterogeneità dei colori di quegli occhi, dei visi, dei tratti, così come nella varietà dei loro caratteri.

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La mia piccola guida su cosa vedere a Istanbul termina qui. Come sempre accompagno la scrittura alle foto. Ma più guardo i miei scatti della città (quelli presenti in questo articolo non sono tutti miei) e più mi rendo conto di quanto sia impossibile racchiudere in una immagine il fascino di un luogo simile. Un fascino profondo, proveniente dall’accostamento tra elementi materiali (e visibili) e spirituali (e invisibili) così contrastanti tra loro che sembrano appartenere a mondi diversi. Ed è impossibile riunirli in una fotografia. Ma neanche un intero album potrebbe contenerli tutti.

 

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13 Comments
  • Sguardo in su e occhi lucidi | Alla fine di un viaggio
    Posted at 13:12h, 16 Settembre Rispondi

    […] Moschea Blu, in quel luogo magico che è il quartiere Sultanahmet di Istanbul, della quale ho già ampiamente tessuto le lodi qui sul blog. Sarà che era la prima volta che […]

  • Qualcosa di personale | Alla fine di un viaggio
    Posted at 13:53h, 18 Gennaio Rispondi

    […] (non sempre) e prenotiamo – Alcuni viaggi li ho cercati: penso ad esempio a Istanbul dove volevo andare da tanto tempo. L’occasione si è presentata mesi prima della partenza quando […]

  • Anche il gusto vuole la sua parte | Alla fine di un viaggio
    Posted at 17:41h, 10 Febbraio Rispondi

    […] diverse si richiamano tra loro nonostante la distanza? Sembrerà strano ma, quantomeno a tavola, Istanbul e la Sicilia non sono così tanto lontane. Sfoglie ripiene di qualsiasi tipo, street food dovunque […]

  • Il viaggio come scoperta: quelle prime 10 volte | Alla fine di un viaggio
    Posted at 12:01h, 04 Aprile Rispondi

    […] nella città che desideravo da sempre. Quella dove ho lasciato una porzione gigante del mio cuore. Istanbul, la porta per un altro mondo. Un mondo in cui il canto del muezzin ridisegna suoni e rumori delle strade mentre cupole e […]

  • I Balcani in cinque piatti | Alla fine di un viaggio
    Posted at 15:18h, 21 Giugno Rispondi

    […] mi segue sa che mi capita spesso di andare in Slovenia e Croazia, che sono stata a Istanbul e a Belgrado; i piatti che vi propongo qui di seguito potete trovarli in diversi paesi balcanici […]

  • Leggere in viaggio | Alla fine di un viaggio
    Posted at 16:43h, 26 Luglio Rispondi

    […] che si portano dietro; ma per fortuna l’amicizia, almeno in parte, salva sempre. Sullo sfondo, l’Istanbul che chi l’ha vista adora tanto: così moderna, occidentale, cosmopolita, da un lato; così tradizionalista, lontana nel tempo e […]

  • Cosa vedere a Istanbul in due giorni » FullTravel
    Posted at 00:49h, 11 Novembre Rispondi

    […] da moschee e minareti e persino dei suoi quartieri più decadenti. Come ho scritto sul mio blog, Istanbul ha il potere di affascinare a tal punto che risulta quasi impossibile credere che una […]

  • Silvia The Food Traveler
    Posted at 14:07h, 09 Aprile Rispondi

    Sento molto il richiamo di Instanbul, al punto che l’anno scorso volevo andarci per farmi un tatuaggio da una ragazza che ha il suo workshop lì. E poi invece non se ne è fatto niente.
    Il bazar sarà anche turistico ma sarebbe il primo posto che vorrei vedere 🙂

    • Alla fine di un viaggio
      Posted at 14:33h, 09 Aprile Rispondi

      ah non dirlo a me che metto sempre mercati e mercatini nei miei itinerari! 😀
      Vai, se puoi, è un incanto

  • Roberta Isceri
    Posted at 20:23h, 10 Aprile Rispondi

    Ho adorato Istanbul, che è sicuramente tra le città che amo di più al mondo. Mi hai ricordato tanti luoghi che ho visto o che avrei voluto vedere (per esempio Topkapi). Il must, in effetti, è il Gran Bazar. Ma il fascino della città è di più della somma delle sue parti. Magia pura e basta… Un abbraccio Velia 🙂

    • Alla fine di un viaggio
      Posted at 10:01h, 11 Aprile Rispondi

      sì, hai proprio ragione: è più della somma delle parti.
      Ricambio l’abbraccio. A presto, bella!

  • Valeria
    Posted at 20:32h, 12 Aprile Rispondi

    Che bello viaggiare attraverso i tuoi occhi e i tuoi ricordi! Più leggo articoli nuovi e più la mia lista di luoghi da visitare assolutamente si allunga! XD

    • Alla fine di un viaggio
      Posted at 08:39h, 13 Aprile Rispondi

      Grazie, Valeria! <3
      E' così anche per me, leggere dei viaggi altrui è una continua fonte di ispirazione, non so neanche io quante "nuove" destinazioni mi siano balzate in mente da quando frequento più assiduamente il mondo del blogging! 😀

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