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Il borgo arabo-normanno di Cefalù: cosa vedere

Cefalù: cosa vedere anche solo in un giorno.
Perché anche se si tratta solo di un giorno non potete perderla. Davvero, se andate in Sicilia non dovete perderla. Se andate in provincia di Palermo, poi, non discutiamone neanche, in questo caso non avete scuse.
Non fate come me che sono sicula ma ci ho messo piede per la prima volta a 34 anni suonati (per la solita tristissima serie: balziamo da un continente all’altro ma le cose che abbiamo sotto gli occhi non le filiamo di pezza).
Sono stata a Cefalù in pieno agosto. Mentre ero lì, affannandomi per tentare di fare foto decenti senza includere nell’obiettivo teste, gambe e motorini di passaggio, pensavo al blog.
Sì, pensavo al momento in cui avrei dovuto scrivere questo post e tra timore e stupore mi chiedevo: ma ce la farò mai a riportare su carta tutta questa meraviglia?

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Cefalù cosa vedere

Cefalù è piccola (senza troppa gente in giro ci si impiega un paio d’ore per girarla con molta calma); ma è immensa. Immensa di colori, immensa di luce, immensa di storia. E raccontarne lo splendore non è facile, il rischio di banalizzare tutto e di non renderle giustizia è dietro l’angolo.
E come tutta la Sicilia, Cefalù è immensa nei suoi contrasti: da un lato, il fascino e l’eleganza dei palazzi arabo-normanni, dall’altro la decadenza nei volti delle case che sembrano tuffarsi in mare da un momento all’altro. Mentre nuoti nell’acqua trasparente provi a sbirciare dietro quelle piccole finestre e ti chiedi come scorrano quelle esistenze a strapiombo, come sia dividere la quotidianità con qualcosa di così immenso e vicino come il mare. Come sia aprire le finestre e non riuscire a scorgere nient’altro che lui. 

Vista dal mare è uno spettacolo di umanità, Cefalù.
Dal mare come dal piccolo molo del porto vecchio, dal quale vale la pena affacciarsi più volte nell’arco della giornata per poter ammirare con luci diverse l’abbraccio che la città antica e la sua costa si scambiano.
E poi, lasciandosi il mare alle spalle, rivolgersi ai raggi che filtrano nei vicoli del centro e riflettono il bianco delle strade e dei muri. Riempirsi i polmoni dei mille e più odori che provengono dalle trattorie, ascoltare le voci dei turisti che si confondono con quelle di chi non è solo di passaggio perché sta lì tutto l’anno. Ammirare le ceramiche, i colori, i lavori degli artigiani. E le chiese, il patrimonio del Duomo e della sua piazza con le palme, la bellezza nascosta all’interno dei piccoli cortili, proprio lì dove non te l’aspetteresti mai.

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E poi, ogni tanto, sentire una musica provenire da un violino o una pianola per strada. Una musica che sicuramente riconoscerai se anche tu hai amato quel film che a me fa piangere ogni volta che lo guardo. A Cefalù, infatti, più di venticinque anni fa è stato girato Nuovo cinema paradiso. Una storia potente per chi, come me, ha lasciato la Sicilia da anni e ancora adesso vive nell’eterno conflitto tra amore e disamore, tra il desiderio che le cose si sbrighino a cambiare e la nostalgia per quelle che ormai sono cambiate e non torneranno mai più come prima. Quella malinconia perpetua tra andare, restare e ripartire che i fuorisede conoscono a memoria.
Giuseppe Tornatore non avrebbe potuto scegliere un set migliore per il suo film. A Cefalù, a ricordare questa piccola grande pietra miliare per la storia del paese c’è anche una targa affissa al molo.

C’è tanta Sicilia tra quelle strade strette e le distese di sabbia fine poco distanti. E, per quanto mi riguarda, anche un pizzico di Andalusia, se non altro visivamente.

E, sempre per quanto mi riguarda, la mia Cefalù sono stati due giorni spensierati trascorsi con la mia persona speciale. La sorella che è andata controcorrente decidendo di tornare a vivere in Sicilia quando tutti se ne andavano. Non vedevamo un posto nuovo insieme da tanto, troppo tempo. E per almeno due giorni ci siamo state solo noi. Zero problemi, zero difficoltà quotidiane, zero casini. Solo noi e il nostro tempo prezioso; e le risate, le chiacchiere e i nostri continui battibecchi, così come è sempre stato. 

Ho conosciuto Cefalù in agosto, con le spiagge affollate e sotto il caldo crudele. Sempre mentre ero lì a far foto, oltre a pensare a cosa avrei scritto sul blog, pensavo anche a quanto deve risultare malinconico un posto così, in inverno. Malinconico, solitario, vissuto. E ho pensato che devo tornarci con il freddo, a Cefalù; per ritrovarla più silenziosa, per scoprire se la marea si alza e mangia la spiaggia, per vedere come vivono d’inverno quelli che hanno scelto di stare a strapiombo sul mare.

Voi, qualunque stagione sia, andateci; mi ringrazierete.

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Visitare il borgo di Cefalù: cosa vedere in 24 ore

Se andate a Cefalù per un paio di giorni in estate come ho fatto io avrete voglia di stare in spiaggia il più possibile. La spiaggia del paese è lunghissima, si alternano stabilimenti a porzioni di spiaggia libera (che nel mese di agosto, però, è presa d’assalto). Tenete conto poi che ci sono diverse spiagge molto belle anche fuori dal paese e raggiungibili in auto.

Oltre al mare, ci sono anche altre cose da vedere a Cefalù: sicuramente il Duomo (che, assieme a Palermo e Monreale, rientra nel circuito arabo-normanno divenuto Patrimonio Unesco), e la sua bella piazza tutta intorno. Altra cosa interessante è il Lavatoio Medievale.
Il Duomo si incontra passeggiando per il Corso Ruggero, il Lavatoio è invece in Via Vittorio Emanuele; le due vie sono le arterie principali del piccolo centro storico di Cefalù e vi consiglio di percorrerle per intero: troverete altre belle chiese da visitare e incontrerete i negozi di souvenir più caratteristici e le botteghe con le ceramiche più colorate.
Imperdibile è il Porto Vecchio con il suo piccolo molo dal quale potrete dare uno sguardo di insieme a Cefalù, le calette con le case a strapiombo sul mare di cui vi parlavo prima e il colle subito dietro.
Mi dicono poi che sia spettacolare il panorama dalla Rocca. Bisogna solo mettersi in marcia e percorrere a piedi la Salita dei Saraceni (che parte dal centro del paese). Io non ci sono stata (rimando alla mia prossima visita) ma credo che ne valga la pena. Vicino alla Rocca si trova anche il Tempio di Diana.

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Come muoversi a Cefalù

Il centro storico è inaccessibile alle auto. Se non trovate posto sulle strisce blu potete lasciare la macchina in uno dei grandi posteggi a pagamento che si trovano nel Lungomare Giuseppe Giardina (io l’ho lasciata lì per un giorno intero e ho speso 10 euro). Da lì, raggiungerete il centro del paese in pochi minuti a piedi.

 

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