
03 Mar I più bei borghi dell’Emilia-Romagna
Se nel tempo mi sto scoprendo sempre più appassionata di borghi, e in particolare di borghi dell’Emilia-Romagna, lo devo al fatto che, ultimamente, avverto più del solito il desiderio di conoscere meglio l’Italia.
Non so, ma ho come l’impressione di essere stata presa finora da una mania esterofila che in passato non mi ha lasciato tempo a sufficienza per dedicarmi a quello che abbiamo in casa, che è tantissimo. E così, in 35 anni ho fatto un bagno nell’Oceano Indiano ma non nel mare della Sardegna o in quello di Lampedusa. Ho vissuto per i miei primi due anni di vita in Campania ma Napoli non l’ho ancora mai vista.
Da quando abito a Bologna, che è a un tiro di schioppo da tantissime località belle, questa voglia di scoprire casa è decisamente aumentata. Da Piacenza a Ravenna, l’Emilia-Romagna è una terra di tesori, sia che si parli di città d’arte, di piccoli borghi avvolti dagli Appennini, di castelli meravigliosi o di paesaggi naturali.
Per cui, prima che come ogni anno sopraggiungano i 40 gradi a soffocarci, intendo approfittare di questi weekend primaverili per mettermi in auto ed esplorare la regione. Del resto, come dicevo un paio di post fa, viaggiare significa anche questo: dare un’occhiata a quello che abbiamo intorno, che spesso è meraviglioso anche se lo ignoriamo.
Tornando ai borghi dell’Emilia-Romagna, me ne mancano ancora tantissimi. Per cui consideriamo questo come un altro dei miei post “in progress” che aggiornerò ogni qualvolta visiterò un posto nuovo.
Nel frattempo beccatevi quelli qui di seguito, che sono tutti bellissimi. E se venite a fare un giro da queste parti ricordatevi di questo post.
Longiano
Con i suoi colori vivaci, Longiano è riuscito a squarciare il grigiore di una domenica piovosa.
Tra le tante cose da conoscere del piccolo borgo in provincia di Forlì-Cesena c’è anche una pagina dolorosa, legata al secondo conflitto mondiale e alla sua posizione lungo la Linea Gotica (a testimonianza rimane il buio di un tunnel anti atomico in cui trovarono rifugio le famiglie del paese). E c’è il Castello dei Malatesta, oggi sede della Fondazione Tito Balestra, che dall’alto domina silenziosa sulla fitta rete di vicoli e stradine. E poi, il piccolo centro storico, con i davanzali ricchi di fiori, i panorami collinari, le casette pastello e i gatti sornioni. Tanti gatti straordinariamente socievoli che, in una domenica mattina cupa e senza suoni, sembrano essere gli unici a rivendicare la solitudine di quelle strade.
Pennabilli
A una manciata di chilometri dalla Toscana, da un lato, e dalle Marche, dall’altro, sorge uno dei borghi dell’Emilia-Romagna più incantevoli che abbia avuto la fortuna di attraversare.
Pennabilli, piccola perla arroccata della provincia di Rimini. Qui è dove sentirete echeggiare i versi di Tonino Guerra. E ammirerete lo scorrere del tempo sulle meridiane presenti sulle pareti di vari edifici del paese. Conoscerete l’Angelo con i Baffi e, non sto scherzando, sulla cima di un piccolo colle scorgerete una campana tibetana (Campana di Lhasa), in ricordo della visita del Dalai Lama. Credeteci quando sentirete parlare di Pennabilli come di un luogo magico. Che riesce a dire tante cose persino quando è il silenzio più assoluto a dominarne le strade.
Premilcuore
Ad attirarmi era il suono dolcissimo del suo nome.
Giunti a Premilcuore, la prima cosa che vedrete saranno le mille sfumature delle colline che lo racchiudono. Il piccolo borgo, infatti, riposa sornione tra le braccia rigogliose delle Foreste Casentinesi, in provincia di Forlì-Cesena.
Un fiume, una piazza solitaria, qualche vicolo attraversato dai gatti. Il bello di un posto come questo risiede nella sua natura tranquilla, nel suo silenzio da luogo abbandonato, nel profumo intenso della bellezza che lo circonda.
Camminerete nel verde, ascolterete la voce del piccolo fiume, annuserete la legna che brucia e il fermento delle cucine. Se capiterete a Premilcuore una domenica d’autunno o inverno, come è successo a me, non troverete tante porte aperte, non vedrete passare molte auto e non ascolterete decine di voci. Ma sentirete il borgo come fosse vostro. E osservandolo da lontano lo mangerete con gli occhi come fosse un dipinto, al punto che vi dispiacerà non poterlo portare via con voi.
Santa Sofia
Un altro dei borghi dell’Emilia-Romagna più belli che ho conosciuto negli ultimi mesi e che si trova in provincia di Forlì-Cesena: Santa Sofia. Come nel caso di Premilcuore, dal quale dista meno di 25 chilometri, anche qui la straordinaria bellezza creata dalla natura rientra perfettamente nella cornice di case e strade voluta dall’uomo. Il risultato è un parco naturale urbano, un fiume che lo attraversa e un ponte romantico che osserva entrambi dall’alto. Ai lati del ponte, un piccolo centro storico costruito in stile emiliano-romagnolo, impreziosito da mille toni pastello.
Io credo che tutti avremmo bisogno di perderci in posti così, ogni tanto. E di sorprenderci con il loro temperamento autentico, il loro volto fuori dal tempo. Anche solo per riscoprire il contatto con noi stessi che non sapevamo neanche di avere.
San Leo
Mettiamo il caso che vogliate andare a caccia di borghi dell’Emilia-Romagna ma non sappiate da dove iniziare (mica parliamo di una regione piccolina, eh!). La provincia di Rimini, con il suo territorio denso di fortezze, rocche e memoria storica, può rappresentare un ottimo punto di partenza.
San Leo è uno dei borghi più belli. Sarà perché il paesino è immerso in un contorno di colline dal verde acceso che caratterizza gran parte della Romagna. Sarà per lo sguardo dominante della Fortezza, la stessa in cui nel Settecento fu imprigionato Cagliostro, che dall’alto tiene d’occhio il centro storico e il suo verde contorno. Sarà per quell’imponenza asciutta, silenziosa e un po’ defilata del Duomo, un’imponenza che solo le forme di epoca medievale hanno e che, assieme alla vicina e antichissima Pieve di Santa Maria Assunta investe il piccolo borgo di un’atmosfera suggestiva e al contempo delicata.
Verucchio
Poco più a nord di San Leo e un po’ più nei pressi di Rimini si trova Verucchio, altro borgo dominato da una rocca imponente, quella Malatestiana.
Verucchio è il borgo degli scorci. Che si aprono sulle colline, certo. Ma anche sui tetti delle case, che potete scorgere camminando lungo strade piccole e strette. Dopo aver visitato la rocca, la piazza principale e il centro, allungate quindi il passo verso le vie laterali. Tra archi, scale e discese giungerete al cuore del borgo, fatto di edifici colorati e davanzali fioriti.
Torrechiara
Siamo in provincia di Parma. Il borgo di Torrechiara coincide principalmente con il suo castello, famoso per essere uno dei set scelti per raccontare la storia del film anni’80 Ladyhawke.
Il borgo, davvero minuscolo, si adagia ai piedi del castello. Quest’ultimo è splendido sin da quando appare da lontano, sulla statale che conduce al borgo, e lo sguardo lo cattura nella sua posizione dominante sul paesaggio attorno. Oltrepassi l’ingresso del castello ed entri in una favola. Il chiostro con l’antico pozzo, gli affreschi delle stanze ancora così vivi, il grande balcone aperto sulle colline luminose.
Forse non è del tutto esatto inserire Torrechiara, piccolissimo seppur caratteristico, in un elenco di borghi dell’Emilia-Romagna da visitare. Ma poco importa che si tratti di un borgo, una strada o un vicolo. Per me, grazie al suo castello, rimane in assoluto uno dei posti più belli da scoprire nella regione.
Santarcangelo di Romagna
Santarcangelo è molto più di un borgo. Mi ha accolto splendente in una domenica pomeriggio di primavera. La centralissima Piazza Ganganelli (dove si trovano il municipio e il bell’Arco Ganganelli) in festa, trasformata in un tappeto di bancarelle colme di libri, dischi, oggetti d’antiquariato e accessori di seconda mano. Un tappeto brulicante di voci e colori che si diramava lungo le vie laterali che conducono, attraverso salite piccole e strette, nei meandri del preziosissimo borgo.
Ho fotografato tanta primavera, nonostante il cielo sopra di me non fosse proprio limpido.
Attirata dai colori degli usci e dei vasi di fiori sulle finestre, mi sono lasciata condurre principalmente dalla mia macchina fotografica. Il consiglio che vi do, per quando giungerete in questo piccolo tesoro in provincia di Rimini, è quello di fare altrettanto. Passeggiate senza meta: non vi perderete, le strade non sono molte e le cose da vedere si lasceranno scovare facilmente.
Ho visitato la Rocca Malatestiana approfittando della simpatia del custode che conosce più aneddoti e segreti dei Malatesta di una vera guida. Sono arrivata ai piedi dell’imponente Torre Civica, che sarà il vostro principale punto di riferimento visivo durante la vostra visita al borgo di Santarcangelo. Ho curiosato tra i reperti custoditi al Musas (il Museo Storico Archeologico) dove peraltro, fino a settembre, vedrete dialogare le opere di due artisti visivi contemporanei con gli oggetti antichi della mostra permanente. Ho camminato al buio all’interno delle misteriose Grotte Tufacee: Santarcangelo nasconde sotto i suoi piedi un incredibile mondo sotterraneo, lo sapevate?
Da vedere rimane ancora tantissimo: ho lasciato il paese con un velo di curiosità per il Museo dei Bottoni e per quello dedicato a Tonino Guerra. Voi, se avrete più tempo, approfittatene. E magari, mentre siete lì, concedetevi anche un’ottima degustazione di Sangiovese. Accompagnando il vino con una piadina, ovviamente!
Dozza
Il prossimo tra i borghi dell’Emilia-Romagna che vi consiglio è Dozza.
Non mi dilungherò, visto che a questo incredibile museo a cielo aperto ho dedicato un post a parte. Vi dico solo che se avete voglia di visitare un posto che faccia letteralmente impazzire l’obiettivo della vostra fotocamera allora Dozza è il borgo che state cercando. Dovete essere amanti dei murales come lo sono io. Ma Dozza non è solo una questione di street art. Il bello di questo piccolo tesoro poco distante da Bologna è, secondo me, vedere come le forme e i colori dell’arte urbana si integrano in un contesto medievale fatto di portici, stradine acciottolate e piccole piazze.
Borgo La Scola
Osservando per la prima volta La Scola, il terzo dei borghi dell’Emilia-Romagna che vi suggerisco di visitare, viene spontaneo chiedersi se sia tutto autentico o se si tratti di un set cinematografico.
Siamo in pieno Appennino, a una sessantina di chilometri da Bologna e molti, molti meno dal confine con la Toscana. L’aria è frizzante e odora di campagna. Non c’è quasi nulla intorno se non tornanti e colline.
Al borgo La Scola il tempo si è fermato al Medioevo. Poche case, una piccola piazza, tanti usci chiusi. Un’associazione che mantiene viva la memoria della storia e della tradizione. Immagino che qui gli abitanti si conoscano tutti. Le case sembrano tutte uguali dall’esterno; una ad una le passo in rassegna invidiandone i proprietari.
Mi chiedo: ma come si vive qui? Senza un negozio di alimentari, senza neanche un tabacchi, un ufficio postale, una fermata dell’autobus. Come si vive quando si è circondati solo da altre mini frazioni e per raggiungere il centro abitato più fornito bisogna percorrere chilometri e chilometri di curve a rilento?
Mi rispondo che non lo so, ma poco importa. Ho davanti agli occhi un posto fantastico.
Brisighella
Altro Appennino, questa volta quello in provincia di Ravenna, dal profilo un po’ più morbido.
E questo è un borgo-non borgo: cioè, io i borghi li ho sempre immaginati arroccati su qualche cima. Brisighella, invece, non sta in alto.
O meglio, in alto stanno solo i tre pilastri che lo sorvegliano da lontano (la Rocca, la Torre dell’Orologio e il Santuario del Monticino). Il borgo medievale, però, è adagiato sulla strada provinciale che da Faenza insegue i paesini e le piccole frazioni che compongono una delle tante strade del vino e dei sapori dell’Emilia-Romagna.
Rispetto a La Scola, Brisighella ha più la “forma” di paese. Ha la vita di un bar centrale in cui tutti si fermano a bere e a chiacchierare. La vita che si svolge tra i vicoli, nelle piazze, all’interno delle chiese. Il segreto custodito nella strada coperta e sopraelevata dove qualcuno ha scelto di farci la sua casa. E tante sfumature diverse sulle facciate decadenti degli edifici.
Ricordate? Di Brisighella ne aveva parlato anche Cetty, che ne è da sempre innamorata, nel primo guest post pubblicato su Alla fine di un viaggio.
Bertinoro
L’ultimo (per ora) dei borghi dell’Emilia-Romagna in cui ho lasciato il cuore.
Qui siamo a 300-400 metri di altitudine, a una quindicina di chilometri da Forlì e qualcuno in meno da Cesena.
Bertinoro è un borgo dal profilo elegante con tanto di “Balcone” panoramico e sguardo d’insieme sul verde dell’Appennino. Un piccolo nido del sapore, che sia quello sanguigno del Sangiovese o quello più delicato della piada. Sapore e ospitalità, come vuole la tradizione della Colonna dei 12 anelli.
L’immagine più bella che mi porto dietro? Quella della scultura dei due amanti che si guardano negli occhi, spiati durante l’ora del tramonto da dietro la recinzione che circonda il giardino della Rocca.
Altri post sull’argomento che potrebbero interessarti
Cosa vedere a Bologna: itinerario del centro storico
10 cose da vedere a Bologna fuori dal centro
Gipsy
Posted at 17:17h, 03 LuglioBrisighella mi ricorda tanto il mio primo anno di tedesco quando su un dialogo sul libro c’era scritto che la tizia italiana ospitata dalla finta famiglia del libro era di Brisighella. prima o poi devo vederla!
Alla fine di un viaggio
Posted at 17:20h, 03 LuglioE’ troppo carino, merita! 🙂
Massi Tosto
Posted at 18:07h, 03 Luglio?
Alla fine di un viaggio
Posted at 18:08h, 03 LuglioGrazie 😀
Paola C.
Posted at 13:19h, 04 LuglioLi conosco tutti e tre e sono bellissimi!!! 🙂 Grazie per avermeli ricordati!
Alla fine di un viaggio
Posted at 14:47h, 04 LuglioGrazie a te, Paola! A presto!
Pietrolley
Posted at 11:55h, 05 LuglioCarinissimi! Ho anche sentito parlare di Dozza ?
Alla fine di un viaggio
Posted at 12:00h, 05 LuglioTutti bellissimi! Dozza è proprio speciale <3
Rivogliolabarbie
Posted at 11:10h, 22 LuglioMai visitato borgo La Scola, dalle tue parole e foto sembra davvero una bomboniera!
Alla fine di un viaggio
Posted at 13:04h, 22 LuglioÈ davvero particolare, se puoi facci un salto ?
Irene Migliorelli
Posted at 17:21h, 09 AprileEssendo di Ravenna ho avuto occasione di visitare la maggior parte dei borghi citati; ho letto volentieri la tua descrizione attenta e dettagliata e condivido in modo particolare le sensazioni, il silenzio dei vicoli, la natura intorno, la bellezza ritrovata nei luoghi storici. Grazie!
Alla fine di un viaggio
Posted at 10:42h, 10 AprileCiao Irene, grazie a te per aver letto e aver lasciato un commento. Spero si possa tornare presto a godere delle piccole bellezze della nostra regione… mi mancano tanto! A presto!
Ema
Posted at 10:29h, 11 AprileNon è propriamente dentro il borgo, ma poco fuori Santarcangelo, a pochi minuti di macchina, merita di essere visitato anche il villaggio di Mutonia
Alla fine di un viaggio
Posted at 15:51h, 12 AprileNon lo conosco, grazie della dritta 🙂 Buona Pasqua!
Martina
Posted at 09:37h, 16 MaggioCiao! Che bello questo articolo! Ho visitato troppo poco dell’Emilia Romagna, ma devo rimediare e qui ho trovato tante idee carine per organizzare un road trip in questa meravigliosa regione. C’è una città o borgo dove mi consigli di dormire per essere abbastanza vicina alla maggior parte di questi borghi? Grazie mille.
Alla fine di un viaggio
Posted at 19:26h, 16 MaggioCiao Martina, grazie! Molti dei borghi della Romagna sono abbastanza vicini tra loro, ma potresti provare a soggiornare a Santarcangelo.
claudia PETTINARI
Posted at 08:57h, 14 LuglioL’Emilia Romagna è una terra bellissima! Dozza meravigliosa per gli amanti dell’arte e soprattutto della street art, Torrechiara è il castello che tutte le bimbe sognano da piccole. Vorrei riuscire a vederne ancora di più di borghi in Emilia Romagna. C’è anche Fontanellato che ha un bellissimo castello con gli affreschi del Parmigianino.
Alla fine di un viaggio
Posted at 08:59h, 14 LuglioBellissimo, Fontanellato!
Anche io non smetterei mai di girare per borghi… e l’Emilia-Romagna mi dà tante soddisfazioni da questo punto di vista! 😀